"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

14/06/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
Divario digitale

La politica è ridotta male, lo sappiamo. Nei sondaggi l'indice di gradimento dei partiti non è mai stato così basso. Ma potremmo anche fare a meno delle indagini demoscopiche per comprendere che così non va, che i luoghi preposti all'agire politico faticano a leggere il presente, che il pensiero politico è fermo al secolo scorso, che la politica è ridotta a mera ricerca del consenso, senza peraltro nemmeno riuscire ad averlo.

Parlar male della politica è dunque un facile esercizio, come sparare sulla croce rossa. Allora oggi scelgo di parlarne bene, perché l'incontro che si svolge nella saletta delle Commissioni dedicata a Gianni Lenzi, consigliere provinciale scomparso tre anni fa nell'oceano Atlantico nella tragedia dell'Air France, è una pagina di buona politica.

Giovedì mattina la Prima Commissione Legislativa era riunita per le audizioni sul testo unificato dei DDL sul software libero e sui dati aperti del gruppo del PD (primo firmatario il sottoscritto) e sul divariodigitale del consigliere Bombarda. Il nuovo testo è qualcosa di più della somma degli articolati precedenti, peraltro corposi. Rappresenta il primo testo unico sul sistema informativo elettronico trentino, che dà forma organica alle scelte compiute dall'amministrazione provinciale (in particolare con gli investimenti sulla banda larga) insieme alla necessità di rompere il monopolio del software proprietario e nel controllo dei dati.

Il tema è di straordinaria rilevanza. Oggi la democrazia passa da qui. Eppure misuriamo qui più che altrove il divario fra la realtà e la politica. Guardando però il bicchiere mezzo pieno, il fatto che ne stiamo parlando in una sede politico istituzionale, significa pure qualcosa. Significa - se non altro - che di questo divario e della necessità di mettere le briglia agli enormi interessi in gioco, alcuni consiglieri se ne sono fatti interpreti. Un lavoro durato un anno e mezzo, fitto di studio, incontri, stesura e ristesura di un testo che abbiamo analizzato parola per parola, che ha coinvolto decine di persone che da anni lavorano su questi temi. Insomma una proposta legislativa costruita attraverso un metodo partecipativo e che finalmente ha incontrato anche sul piano dell'amministrazione un contesto maturo.

Le audizioni diventano per i membri della commissione un momento di formazione. Si inizia con le associazioni che si occupano di diritti digitali del cittadino, da Linux trent, alla Fondazione Mach, alla FBK, alle realtà che da anni operano per la diffusione sul piano della didattica dei sistemi liberi e aperti. Tutti gli argomenti a sostegno del disegno di legge vengono snocciolati con grande efficacia e anche oltre, nel senso di forzare su alcuni punti la mediazione raggiunta nel testo presentato.  Anche i rappresentanti dell'Azienda sanitaria si esprimo in questa direzione. Raccontano di come da loro il processo di migrazione sia già iniziato e di come aspettino con favore questa nuova legge per rendere organico con il contesto provinciale questo passaggio.

Tocca poi al coordinamento degli imprenditori e anche in questo caso il giudizio è favorevole, forse con l'eccezione del rappresentante degli artigiani, ambito nel quale - peraltro - questa normativa aprirebbe importanti spazi e opportunità. Perché le ricadute sull'economia locale del passaggio dal sistema proprietario a quello libero potrebbero essere davvero significative. Giudizio sostanzialmente positivo viene anche dalle organizzazioni sindacali.

Devo però dire che il sostegno maggiore alla proposta vene dai rappresentanti dei Comuni, alcuni dei quali hanno già imboccato questa strada. Parlo dei comuni di Trento, Rovereto, Storo, Riva del Garda che non possono che guardare con favore a questa proposta di legge al fine di rendere ancora più efficace la loro scelta, che ci dicono ha già comportato significativi risparmi alle loro rispettive amministrazioni. E parere favorevole, infine, anche dal Consorzio dei Comuni.

L'effetto di questa mattinata d'ascolto si nota anche nell'atteggiamento dei commissari in maniera trasversale, tranne forse dal rappresentante dell'Italia dei Valori al quale però i nostri interlocutori rispondono in maniera garbata ed efficace.

Mi colpiscono le parole di Anne Ghisla, giovane rappresentante di Linux Trent. Viene da Varese, è da poco in Trentino e gli viene spontaneo dire che questo confronto sarebbe impossibile nella sua città d'origine. Significa che non solo la politica può saper ascoltare ma che la distanza che oggi appare (ed è) profonda può essere colmata. Richiede buona politica, in primo luogo. E questa mattinata è davvero una pagina di buona politica.

La prossima settimana ci attende il proseguimento dei lavori della Commissione e poi il testo licenziato arriverà in aula nella sessione di luglio del Consiglio Provinciale. Se così sarà e se supereremo gli ostacoli che ancora ci sono, colpi di coda di un apparato che fatica ad aprirsi, vorrà dire che il lavoro di questi anni avrà dato qualche frutto importante.

Perché sarà la quarta proposta che mi vede primo firmatario - dopo quelle sulle filiere corte, sui fondi rustici e sulla bonifica dell'amianto - a diventare legge di questa terra. Leggi importanti, non la modifica di qualche parola di testi precedenti, ma leggi di riforma e di impatto significativo (tranne forse quella sui fondi rustici che ancora però non ha trovato applicazione).

Mi chiedo se tutto questo viene colto da qualcuno, visto che buona parte dell'informazione preferisce le strade del pettegolezzo e del clamore. Cioè della cattiva politica, anzi della politica cattiva.

 

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