"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

13/12/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
Paul Klee

Siamo in Consiglio dalla mattina alla sera per la Legge Finanziaria 2013. Lavoro con una certa attenzione al mio intervento perché si tratta dell'ultima finanziaria non solo di questa legislatura ma di un'intera fase politica caratterizzata dalla presidenza di Lorenzo Dellai. Il clima in aula non è affatto tranquillo e non solo per effetto dei molti interventi della minoranza che arrivano a paragonare la nostra provincia alla DDR (la Vecchia Germania dell'Est) o che considerano l'attuale governo come la peggiore pagina dell'autonomia. Anche nella maggioranza la fibrillazione è alta, soprattutto dopo l'intervento del capogruppo del PD Luca Zeni e le sue critiche verso la politica industriale della Provincia.

L'assessore Olivi, possibile competitore nella corsa per la presidenza della PAT, risponde in maniera piccata indicando l'intervento di Zeni come quello che avrebbe potuto fare il capo dell'opposizione e non di un partito di maggioranza. Non è così, non è con l'esasperazione dei toni che si aiuta il centrosinistra autonomista ad individuare la propria strada nel dopo Dellai. Ed in effetti l'intervento di Zeni non sembra certo quello del capogruppo del partito di maggioranza relativa, ovvero di chi dovrebbe rivendicare l'indirizzo politico dell'azione della coalizione. A meno che non si voglia sottolineare la necessità di prendere le distanze dall'attuale governo. Ma è come darsi la zappa sui piedi.

La fase politica che viviamo è particolarmente complessa, richiede capacità di guardare oltre, di non fermarsi agli interessi di bottega, tantomeno su quelli personali. La possibile candidatura di Mario Monti alla presidenza del Consiglio nelle elezioni politiche anticipate fa sì che la nostra coalizione di governo possa trovarsi divisa e questo dovrebbe farci mettere in campo tutte i possibili anticorpi per evitare sfarinamenti. Compresa la capacità di farsi carico dell'esponente più rappresentativo della coalizione.

Così provo a ricostruire con il mio intervento il profilo politico di quel percorso che ha consentito al Trentino di rappresentare, nel ventennio leghista e berlusconiano, una positiva anomalia. Il testo integrale lo travate nella home page. Devo dire che alla fine dell'intervento ricevo un diffuso riconoscimento, a testimonianza che la trasversalità non deve essere necessariamente medietà.

Nel farlo girare in rete, fra molti cenni di consenso, raccolgo anche un messaggio che mi dice pressappoco così: "non so in che mondo tu viva, ma non è il mio...". Mi interroga dello sguardo sulle cose, da parte anche delle persone con le quali pure si è condiviso un tratto di storia e di impegno. Mi chiedo quanto la politica possa mantenere un proprio profilo autonomo, ma anche quanto fatichi ad entrare in comunicazione con le persone e le loro umane vicende. Mi domando quale sia lo spazio fra la quotidianità (spesso avversa) e la visione del futuro.

Il dibattito in Consiglio (e le conclusioni) mettono in rilievo anche interessanti affinità trasversali, un piccolo patrimonio di idee sul quale si deve investire per il futuro, tanto nel rafforzare l'impegno coalizionale, tanto per immaginare originali sperimentazioni politiche. Di quanto ci sia bisogno di rafforzare la coalizione ne avremo una dimostrazione nelle cronache giornalistiche dei giorni successivi. E fa specie l'incapacità da parte del partito di maggioranza relativa di farsi carico più di altri di questo bisogno di unità nella coalizione.

Nella sua replica, il presidente Dellai riprende, fra l'altro, la questione del Fondo strategico riconoscendo la paternità della proposta riconducibile all'ordine del giorno votato un anno fa proprio su mia proposta in occasione della scorsa finanziaria. Ma la parte forse più importante delle sue conclusioni riguarda proprio la piena rivendicazione dell'asse politico della coalizione, non solo nel guardare a ritroso nei quattordici anni di amministrazione a sua guida, ma anche con lo sguardo proiettato alla prossima legislatura e nel contributo che - pur da una diversa collocazione - potrà personalmente continuare a dare a questa terra

Inizia poi l'iter degli ordini del giorno. Fra gli altri vengono approvati anche quelli dei quali ero firmatario: sul riciclaggio dei Pneumatici Fuori Uso nella realizzazione di bitumi per l'asfalto a minor impatto ambientale, sulla realizzazione di attività culturali in carcere, sulla vivibilità e sugli interventi da realizzare in una zona problematica come l'area a nord di Trento.

 

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