"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

06/03/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Il Petruzzelli dopo il rogo

Il 27 marzo dello scorso anno ero al Teatro Petruzzelli di Bari in occasione della presentazione del film di Aldo Zappalà per RAI Storia e dedicato alla cosiddetta "quarta mafia", quella "Sacra Corona Unita" che è diventata nel tempo l'anello di congiunzione fra la criminalità organizzata del nostro paese e le mafie montenegrina e russa.

Proprio in quello splendido teatro, da poco ricostruito dopo l'incendio doloso che l'aveva completamente distrutto per mano mafiosa, nel confronto con il sindaco di Bari ed ex magistrato Michele Emiliano, con il capostruttura RAI Piero Corsini e il regista Zappalà sulle nuove mafie, è emersa la proposta di dare continuità a quel dialogo e di farlo dall'altra Italia, a testimoniare che l'infiltrazione della criminalità organizzata non conosce confini e che nessun luogo è un'isola.

Ed è proprio di questo che discuteremo nella "Winter School" che da giovedì  a sabato porterà a Trento figure di spicco dell'impegno per la legalità. cercheremo di mettere a fuoco il ruolo delle mafie nel tempo dell'interdipendenza, mafie che hanno smesso da tempo di essere fenomeni criminali di natura locale assumendo una cifra  po o che mi preme sviluppare, ovvero il ruolo delle mafie nel tempo dell'e continuità che ha a che vedere con i moderni processi di finanziarizzazione dell'economia. Le mafie oggi proliferano sui traffici internazionali (armi, droga, rifiuti tossici, esseri umani...), sul riciclaggio del denaro(speculazione edilizia, centri commerciali, casinò...), sugli appalti (oligopoli, mancato rispetto delle regole, cooperative fantasma...), sulle tangenti e sull'usura, sui prodotti contraffatti e il gioco d'azzardo... Un fiume di denaro immesso e ripulito nell'economia legale valutato nell'ordine del 10% del PIL italiano.

Vi parteciperanno 120 studenti universitari che si sono iscritti alla scuola invernale promossa dal Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e dall'associazione Libera Trentino, ma sarà anche un'occasione di confronto per amministratori, operatori dell'informazione e tante persone impegnate a vario titolo su questo fronte. Un lavoro di analisi, di idee e di organizzazione tutt'altro che semplice ma anche un contributo importante al percorso sulla cultura del limite che ha caratterizzato un anno di lavoro del Forum.

La winter school coincide con l'uscita della ricerca di Libera realizzata con gli studenti trentini proprio attorno della percezione che qui si ha del fenomeno mafioso che viene presentata alla stampa come parte integrante dell'evento che prende il via giovedì mattina nel confronto con gli studenti, i più piccini con le animatrici del programma RAI Albero azzurro e per quelli delle superiori con Gherardo Colombo che si confronterà con il liceo Galileo Galilei nella tarda mattinata. E che formalmente inizia nel tardo pomeriggio (ore 18.00 Sala Depero in pazza Dante) con una prima tavola rotonda per presentare la dimensione del problema e di come attrezzarsi per renderne meno devastante possibile l'impatto con il territorio.

Ci sposteremo la sera stessa alla Sala don Guetti delle Casse Rurali per una manifestazione a sostegno della mozzarella della legalità e poi da venerdì fino al giorno seguente proseguirà con tre workshop dedicati alla descrizione del processo, alla mafia dell'Europa dell'est  e agli strumenti amministrativi per combatterla. Venerdì al Cinema Astra dalle 17.30 una no stop cinematografica con tutti i documentari di RAI Storia, per concludere i lavori sabato alla sede del Centro per la Formazione alla solidarietà internazionale di vicolo san Marco.

Potrei parlare della nuova sessione del Consiglio Provinciale (ma farei fatica a raccontarne qualcosa, talmente è impazzito il clima fragilissimo), oppure del vuoto che si è creato fra contenuti e politica quando invece dovremmo sperimentare scenari terreni". Potrei parlare del nuovo incontro fra i responsabili, questo tributo per cercare di attenuare distanze culturali prima ancora che politiche nel centrosinistra. O del clima non certo coeso che si respira nella sede del PD di fronte all'esito elettorale.

Ma mi fermo qui, un po' per catalizzare la vostra attenzione sull'evento principale di questo fine settimana, un po' per la stanchezza che mi prende mentre scrivo questi appunti.

 

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