"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

24/06/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Michele Nardelli a Gerusalemme con Ali Rashid e Wajeeh Nuseibeh

La settimana prende il via con l'incontro della Terza Commissione Legislativa provinciale. Prendiamo in esame gli articoli della finanziaria 2014 che hanno a che fare con le competenze della Terza Commissione. Già la Finanziaria? Eh sì, perché a settembre la XIV Legislatura Provinciale nei fatti si conclude. E dunque si vara un provvedimento ponte che estende il quadro finanziario del 2013 all'anno successivo, in attesa che prenda il via la nuova legislatura e il nuovo esecutivo. Una finanziaria tecnica, dunque? Sì se la si intende come estensione automatica degli interventi finanziari dell'anno precedente, niente affatto se consideriamo che la natura degli interventi assunti nel corso del 2013 ha avuto (e dunque avrà) un'impronta chiaramente politica. Fatta la Finanziaria 2014, che arriverà in Consiglio a fine luglio, avremo ancora una sessione a settembre e poi sarà campagna elettorale fino al voto previsto per il 27 ottobre 2013.

Questa avventura iniziata quasi cinque anni fa è volata via, ma il lavoro è stato davvero intenso e spero anche positivo. Ne fanno fede le 955 puntate di questo "diario di bordo", duemila e passa pagine che hanno raccontato, giorno dopo giorno, l'impegno, la fatica, le soddisfazioni di un mandato istituzionale che ho cercato di interpretare con sensibilità e dedizione. E spero con efficacia, considerato le cinque leggi di sostanza delle quali ero primo firmatario, le mozioni e gli ordini del giorno di indirizzo verso il governo provinciale, i contributi portati in occasione delle leggi finanziarie in un passaggio molto delicato per la  nostra autonomia, le iniziative attorno alle questioni ambientali (penso ad esempio all'iniziativa referendaria sull'acqua o al lavoro di interdizione sulla questione dighe), le interrogazioni e poi tutto quello che si vede meno ma che ha contribuito alla coesione di una maggioranza non sempre capace di mantenere la barra a dritta. Un ruolo, mi permetto di dire, almeno in chi ha seguito più da vicino l'attività consiliare, ampiamente riconosciuto da alleati e anche dagli oppositori.

A questo si deve aggiungere il contributo realizzato attraverso l'inedita esperienza di "Politica Responsabile", una piattaforma di confronto politico unica nel suo genere che ha dato voce a tante persone che avevano qualcosa da dire su questa terra e su questo mondo, sulle categorie per interpretarlo, sulle idee per innovarlo, sulle politiche per cambiarlo. Un segmento di sperimentazione politica reso possibile - fra l'altro - grazie all'uso sociale di una parte della mia indennità consiliare.

Per non parlare dell'impegno - che vi assicuro oltremodo intenso - nel Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, istituzione alla quale in questi anni ho cercato di dare un'impronta fortemente innovativa provando a declinare la pace fuori dagli schemi del pacifismo di maniera. Così i percorsi sulla "cittadinanza euromediterranea", sulla "cultura del limite" ed ora sul "secolo degli assassini", hanno rappresentato e rappresentano altrettante piste di lavoro che testimoniano di "una presenza al proprio tempo" tutt'altro che banale. Come per nulla banale - come abbiamo visto in queste settimane - è stata la scelta di portare la pace e i diritti umani nel cuore della città di Trento attraverso un luogo d'incontro come il Cafè de la Paix. Far uscire la pace dai recinti angusti della ritualità, avevamo detto, e possiamo ben dire di esserci almeno in parte riusciti.

Potrei continuare, ma ci sarà modo e tempo per un bilancio dettagliato della legislatura e del mio lavoro. Nel frattempo anche queste ultime battute consiliari vanno presidiate: e dunque anche in quest'ultima Finanziaria cercheremo di rafforzare alcune delle linee di fondo delle quali siamo stati portatori, a fronte di resistenze che pure evidenziano interessi duri a morire nonché piccoli/grandi poteri di apparato che provano ad ostacolare il cambiamento. Ne parliamo con gli assessori Gilmozzi ed Olivi a proposito di una struttura importante come Trentino Sviluppo, a fronte degli input già introdotti nell'ultima finanziaria e relativi al tema dell'animazione territoriale. Il fatto è che se pure la politica riesce ad indicare con chiarezza una linea di marcia, poi ci si trova a dover fare i conti con impostazioni consolidate, conservatorismi e resistenze al cambiamento. Come del resto anche sulla questione del software libero, dove chi non voleva la legge 16/2013 fa ancora pesare il proprio latente ostruzionismo. Fino all'ultimo non allenteremo il nostro lavoro di presidio su temi come questi che considero strategici.

 

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