"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Erano giorni che pensavo di mettere intorno al tavolo un po' di amici per ragionare insieme sul delicato passaggio politico che il Trentino sta attraversando e per verificare il sostegno ad una nuova mia candidatura nelle elezioni provinciali di fine ottobre. Fra un impegno e l'altro, come nell'inoltrarsi dell'estate, c'era sempre qualcuno impossibilitato. Poi mi sono finalmente deciso: nel giro di un paio di giorni, attraverso un veloce giro di mail, il mio sito, facebook e qualche telefonata, sul prato sotto casa ci siamo ritrovati numerosi, almeno una quarantina di persone.
La cosa più bella in questa dimostrazione di attenzione, di sensibilità e anche di affetto era il fatto che molte delle persone presenti non si conoscessero fra loro, generazioni diverse così come le loro aree geografiche di provenienza. Non era nemmeno una corrente (almeno per come le abbiamo tradizionalmente conosciute), perché anche su questo piano le storie politiche dei presenti erano le più diversificate, oppure persone che hanno iniziato il loro impegno politico con la nascita del PD del Trentino o, ancora, che non hanno alcuna appartenenza.
Accomunati, questo sì, dalla preoccupazione per quello che potrebbe accadere in Trentino se non prendiamo sul serio in considerazione che gli scenari non sono affatto scontati, che il centrosinistra autonomista per affermarsi deve mettere in campo il meglio di sé, tanto sul piano dei contenuti - rivendicando l'anomalia di questi quindici anni di governo e aprendosi a pensieri e visioni nuove -, quanto sul piano delle persone che di questa anomalia siano stati e siano protagonisti.
Non dovevamo decidere nulla, semplicemente dire che ci siamo in questo passaggio politico delicato e nel sostegno alla mia candidatura. Anche qui, nel far conoscere e rivendicare il lavoro svolto in questi cinque anni e nel mettere in campo una campagna elettorale capace di dialogare con i mondi più vari, attraverso quel passa parola che più di ogni altra cosa conta del costruire adesione.
All'appello in sostegno della candidatura vorrei che questa volta potessero corrispondere altrettante conferenze in casa, con i propri amici, per parlare di buona politica fuori dai formalismi dell'incontro pubblico, che pure ci sarà laddove, sui temi toccati nell'azione legislativa provinciale (penso all'amianto, alle filiere corte e all'educazione alimentare, al software libero o all'educazione permanente), in quella regionale (il terzo statuto e l'Europa) o sui grandi temi della pace, della memoria e dell'elaborazione dei conflitti o della cooperazione internazionale, si organizzeranno incontri rivolti alla popolazione o quanto meno alle persone interessate.
Intanto direi che abbiamo iniziato bene. Per questo ringrazio tutte le persone che hanno risposto all'invito (Alba, Antonio, Armando, Claudio, Cinzia, Cristina, Dario, Diego, Dora, Edoardo, Enzo, Erik, Federico, Gabriella, Gianni, Iva, Jovan, Lome, Lorenzo, Luca, Massimiliano, Michele, Nino, Paolo Domenico, Pippo, Razi, Rita, Roberto D., Roberto P., Salvatore, Sandra, Sergio, Soheila, Stefano, Vincenzo, Walter e gli altri presenti all'incontro e che in questo momento non mi vengono in mente), ai tantissimi che non potevano esserci e che mi hanno inviato un messaggio, a quelli che all'ultimo momento non sono potuti venire ma sui quali so di poter contare.
C'era anche Nina, che pure non è nuova alle campagne elettorali. Ad un certo punto si è seduta in circolo con tutti noi come a dire "ci sono anch'io", nel suo splendore nonostante la recentissima operazione che ha dovuto subire per ricostruire la zampa fratturata.
Una bella comunità di persone che condividono la preoccupazione per il futuro del Trentino e insieme la volontà di far vincere il centrosinistra autonomista, in quest'ambito il PD del Trentino (ma già immaginando gli scenari futuri di una sperimentazione politica originale), nella speranza di esprimere un gruppo di rappresentanti che sappiano dare voce alla buona politica.
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