"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

06/09/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Michele

Devo rincorrere gli avvenimenti, cosa che non amo fare, per darne cronaca in questo diario. Si susseguono una serie di incontri che spaziano dal tema dei "codici urbani" (le nuove forme di aggregazione delle città che cambiano e che fa da sfondo alla vicenda del Café de la Paix) all'idea di realizzare il perimetro di Auschwitz (a partire dall'originale idea di Valentina Miorandi) in alcune città europee, dal futuro della Valsugana (dalle vocazioni di un territorio tradizionalmente terra di emigrazione ma dalle grandi potenzialità) alla questione delle procedure della VIA per il progetto di centrali sull'Adige (che si scontra con l'indirizzo assunto dal Consiglio Provinciale con l'approvazione della mozione di cui sono stato primo firmatario), dalle iniziative di presentazione del libro "Senza parole. Cronache e idee dall'autunno della politica" alla definizione delle idee chiave del mio programma elettorale.

Mercoledì sera si svolge un piccolo evento ma credo inedito, almeno per quanto riguarda la cronaca politica. Alle ore 23.00, nei locali del Cafè de la Paix, si svolge una conferenza stampa in occasione delle riapertura dopo la pausa estiva. La cosa interessante non è la nuova prescrizione del Comune di Trento (che pure contraddice l'orientamento più volte affermato dal
sindaco di voler valorizzare questa nuova esperienza), rispetto alla quale verrà presentato un nuovo ricorso questa volta al presidente della Giunta Provinciale, ma che una conferenza stampa diventi un momento di confronto pubblico sul tema delle forme aggregative della città. Oltretutto partecipato, considerato che oltre ai giornalisti ci sono almeno quaranta persone, molti di loro espressione di associazioni e realtà culturali che in questi mesi sono stati protagonisti di questa bella esperienza.

Infine le tre giornate di Consiglio Provinciale, le ultime di questa legislatura. Un insieme di pareri su iniziative legislative costituzionali relative all'assetto autonomistico, di cui peraltro ho parlato in altra parte di questo blog, il bilancio consuntivo 2012 (praticamente poco più di un atto formale), la nuova legge sulla Valutazione dell'Impatto Ambientale nel recepimento delle normative nazionali ed europee. Volge al termine una legislatura che mi ha visto impegnato per cinque anni davvero intensi ma anche stimolanti, nel quale credo di aver espresso al meglio delle mie possibilità il mandato politico ricevuto dal partito che mi ha candidato e dalle 2599 persone che nel novembre del 2008 mi hanno votato. Ma anche le sensibilità che - a prescindere dal voto - nel corso degli anni ho condiviso e cercato di rappresentare.

La legislatura si conclude, così come era iniziata, discutendo di questioni ambientali. Non credo sia un caso, perché nel cambio di pensiero che s'impone il tema del limite è questione cruciale di un nuovo progetto sociale. La nostra impronta ecologica è più che doppia di quello che ci potremmo permettere. Il Trentino che amiamo, che pure ha saputo essere terra di sperimentazione sociale e politica originale, ha ancora molto da fare.

 

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