"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

28/10/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Il Café Sinan Pascià al Teatro Sociale di Trento

Attendo i primi dati del voto ed appare subito che l'esito delle elezioni conferma il centrosinistra autonomista al governo del Trentino. La prima sfida che appariva incerta almeno sul piano del superamento del quorum è superata brillantemente, pur tenendo conto del calo dei votanti. Non c'è storia: alla nostra coalizione il 58%, a quella del centrodestra di Diego Mosna e Silvano Grisenti il 19%.

In questo quadro il PD del Trentino si conferma il primo partito (22,1%) aumentando in percentuale (ma non in voti) rispetto a cinque anni fa, mentre assistiamo ad un rovesciamento delle posizioni fra il PATT (il partito del presidente Rossi, lo scrivo per i lettori non trentini di questo blog) e l'UPT (il partito di Dellai) a netto favore del primo. Percentuali pressoché insignificanti per gli altri partner di maggioranza, tanto da non esprimere nemmeno un consigliere (solo i ladini, in virtù della legge sulle minoranze, riescono ad ottenere un seggio). Insomma, un risultato positivo, oltre ogni previsione.

I dolori invece arrivano con il fluire delle preferenze. Mi rendo subito conto che il voto sul territorio (che cinque anni fa mi aveva permesso di entrare in Consiglio) non c'è e questo con lo scorrere delle ore si conferma anche nei centri maggiori. Ne esce una secca sconfitta personale, tanto che le 2.599 preferenze ottenute nelle passate elezioni diventano a scrutinio concluso 1.911, ben lontano dall'ultima degli eletti nella nostra lista che ne conta 2.675.

Vorrei poter festeggiare per il risultato complessivo che conferma l'anomalia politica trentina, ma proprio non ci riesco e mi rintano in casa. Non sono uso personalizzare la politica, ma non veder riconosciuti cinque anni di lavoro e di idee mi riempie di amarezza. So bene che i pensieri di mezzo, specie in un contesto urlato e manicheo, faticano a trovare seguito, ma ciò nonostante mi ero illuso che le buone idee come le buone leggi potessero trovare un qualche riconoscimento.

Invece non è stato così. Posso solo dire di avere la coscienza a posto, di essere soddisfatto del mio lavoro di questi cinque anni sul piano legislativo, di aver salvato (un po' di più di contribuito a salvare!) alcune delle aree più delicate del nostro ecosistema, di aver ricostruito una politica agricola che la sinistra trentina non presidiava più da anni, di aver dato significato all'impegno per la pace ben oltre i rituali del pacifismo di maniera. E, più in generale, di aver proposto una visione territoriale ed europea ad un partito che di visioni è piuttosto avaro, qui come sul piano nazionale.

A quanto pare tutto questo vale meno, molto meno, di un buon rapporto con i mezzi di informazione. Mi rendo conto che corro il rischio di incavolarmi e allora mi fermo qui. Aggiungo solo che nei mesi scorsi ero molto incerto se riproporre o meno la mia candidatura. Per come sono, perché non amo la dimensione pubblica, perché avrei voluto fare dell'altro. La "topolino amaranto", per un viaggio attraverso le terre sole al fine di ricostruire una diversa dimensione della politica, era già pronta ma poi ho deciso altrimenti. Decisive a farmi cambiare idea erano state le persone più vicine, le quali mi esortavano a non lasciare a metà il prezioso lavoro sin qui svolto oppure che non potevo permettermi questo atteggiamento un po' da "signore della politica". Poi arrivò l'esito delle primarie del centrosinistra autonomista, e divenne decisiva la considerazione che era necessario che tutti portassero il loro contributo per ridare centralità ad una politica di sinistra nella coalizione. Almeno su questo piano, il mio contributo spero di averlo portato.

 

20 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Giovanni Scotto il 03 novembre 2013 12:28
    Caro michele, non sono in grado di valutare i motivi di questa tua sconfitta personale. Mi dispiace davvero molto che il Trentino perde il tuo contributo in Consiglio Provinciale. La mia interpretazione personale del momento di oggi è che c'è bisogno, e c'è spazio, per persone nuove all'interno di una proposta di chiara discontinuità: per me il paradigma di speranza per il futuro è Renato Accorinti a Messina.
    Sono certo che potrai dare un contributo al cambiamento positivo fuori dalle istituzioni, stando nella tua comunità e "irradiando" il tuo lavoro anche in luoghi molto lontani.
  2. inviato da Tarcisio il 01 novembre 2013 10:50
    Caro Michele, pur soddisfatto del risultato complessivo elettorale, il tuo mancato rinnovo mi rattrista. Ti ho votato cercando di convincere anche parenti, amici, conoscenti a fare altrettanto, ma evidentemente non ho fatto abbastanza e non ho divulgato e rilanciato a sufficienza i tuoi pensieri e le proposte che hai portato avanti nel corso della legislatura.
    Mi auguro che il tuo impegno e i risultati conseguiti abbiano una continuità...che i progetti di solidarietà non vengano meno e che tu possa continuare ad esprimerti al meglio.
    Ti ringrazio per quello che hai fatto e per quello che farai. Con stima e una forte stretta di mano, Tarcisio Deflorian
  3. inviato da Silvano il 01 novembre 2013 00:17
    ciao
    che la delusione è forte (ma passerà) ma i segni del lavoro fatto restano indelebbili (scolpiti nelle leggi provinciali) ma anche nella mente delle persone
    auguri
    silvano
  4. inviato da Maurizio e Serena il 31 ottobre 2013 19:36
    Grazie per il tuo impegno e la tua passione...che è sempre contagiosa.
    Auguri a te...a tutti noi.
    Maurizio e Serena
  5. inviato da stefano fait il 31 ottobre 2013 11:55
    Posso limitarmi unicamente a delle congetture.
    Secondo me hai pagato dazio per aver voluto proporre politiche di discontinuità rispetto al detestato paradigma imperante all'interno di un partito blandamente riformista, percepito come incarnazione della continuità.
    Ti sei schiacciato troppo sulla linea della continuità quando milioni di italiani soffrono a causa della medesima: non la capiscono, l'avvertono come una presa per i fondelli, come il "crescita negativa" di Enrico Letta, se non come una minaccia per i loro figli.
    Forse - ed è un grosso forse, perché non ho alcun elemento solido in mano - certi endorsement ti hanno fatto più male che bene, perché hanno confuso l'elettorato, che ti ha percepito come ambiguo e ambivalente, più che come "abitatore di conflitti" (un concetto per nulla facile da intendere e da votare).
  6. inviato da Gianni Guerrini il 30 ottobre 2013 22:09
    Caro Michele, la tua mancata elezione mi ha rovinato la festa per il successo del centro sinistra. Non riesco ad accettare che una politica fatta di contenuti e di impegno possa non essere criterio di valutazione al momento di votare. Ma purtroppo succede e credo che al momento delle elezioni si debba tener conto anche dell'incapacità di tanti elettori di discernere le cose valide dai messaggi più facili e appariscenti. Comunque sono certo che tu saprai come continuare a portare avanti in altri modi la tua indispensabile politica di qualità. Ne ha bisogno il partito e soprattutto noi.
    Un abbraccio. Gianni
  7. inviato da giovanni il 30 ottobre 2013 10:54
    Caro Michele, mi ero illuso anch'io. Ho un bel ricordo di quella domenica sera a casa di Danilo. Mi piace il tuo modo di argomentare, senza retorica, diretto, capace di rispondere senza arroganza ai dubbi e alle incertezze di chi hai difronte. Mi dispiace per te e mi dispiace per noi, per chi ha caro il patrimonio di idee e di progetti che ci accomuna che, a prima vista, rimane senza rappresentanza nel nuovo consiglio. Con la volgarità che li contraddistingue i giornali ti hanno già definito "trombato" (ci libereremo mai di questo linguaggio postribolare retaggio del lerciume sottoculturale di questo ventennio?: lo trovo offensivo e ingiusto, anche per noi che ti abbiamo votato. Mi auguro che tu voglia continuare a fare il tuo lavoro con l'intelligenza e la pulizia che ti contraddistingue.
  8. inviato da Terzo il 30 ottobre 2013 10:03
    Se c'era uno che per coerenza, impegno, rigore e sguardo lungo doveva essere eletto in un partito che deve cimentarsi nel cambiamento tumultuoso che stiamo vivendo eri tu! Peccato! Sono sicuro che continuerai a fare politica anche fuori dal palazzo e questo non è certo una novità per te!
    Un abbraccio, Terzo
  9. inviato da Capodiferro il 30 ottobre 2013 00:43
    Mi spiace che non sei riuscito!
    Ora nelle elezioni più che la competenza conta la novità! Anche se poi si deve vedere quanto dura (vedi i grillini!)
    Sono sicuro che in ogni caso anche fuori dal Consiglio Provinciale puoi continuare la tua attività!
    Magari anche con molta più soddisfazione, non dovendo più rispettare i tempi e e gli argomenti imposti dal Consiglio Provinciale!

    Ciao! Capodiferro
  10. inviato da Gregorio il 30 ottobre 2013 00:41
    Ciao Michele, ho letto con piacere e con un po' di nostalgia la grande emozioni che lasciano le tue parole di commiato da un mondo dove tanto hai dato. Non ti nascondo che avrei visto con gioia una tua candidatura ad assessore all'agricoltura. Spero ci saranno ancora altre occasioni per incontrarci e parlare di "papaveri rossi".

    Con stima Gregorio.
  11. inviato da Ibrizie il 29 ottobre 2013 17:15
    Ciao Michele. Sono rammaricato perché sarò meno rappresentato come cittadino e come attivista.
    ciao Fabrizio
  12. inviato da Stefano De Marco il 29 ottobre 2013 17:05
    Caro Michele, come già detto da Silvano, qui a Roma abbiamo seguito con attenzione le elezioni perché coinvolti dalla tua presenza. Sono convinto che le istituzioni hanno la possibilità di salvarsi solo se "frequentate" da persone come te, che portano idee e contenuti privi di steccati, con passione competenza e saggezza, e che quindi la tua assenza in Consiglio sia una grave perdita per il centrosinistra e per la società trentina.
    Passata la giusta delusione e la sacrosanta amarezza sono convinto che anche fuori dalle istituzioni tu possa continuare il tuo cammino politico con soddisfazione.
    Un abbraccio da Roma.
  13. inviato da bon vala' il 29 ottobre 2013 16:42
    Ciao Michele, avevo speranza che tu potessi farcela anche se non ho contribuito molto perchè accadesse. A freddo adesso penso che era molto difficile perchè, essendo in un partito di solisti la coralità non ha spazio, non avendo feeling con i media in un mondo mediatico... etc. Comunque son sicuro che fra un po' l'amarezza lascerà il posto alla voglia di fare altro, come prima, più apprezzato.

    un abbraccio, ne sentin
  14. inviato da Lorenzino il 29 ottobre 2013 15:09
    Caro Michele,
    Frequentavi la casa dei "fiorentini" di Viale Rovereto da studente medio. Ora te lo posso dire, dopo tanti anni senza frequentarci perché ero ritornato a Firenze: avevo visto in te, fra i tanti, quello che sarebbe riuscito in politica. Il tuo tratto: rigore e impegno senza alcun risparmio personale. Ci siamo re-incontrati di recente, dopo otre 35 anni, e ho trovato ancora una persona fresca nel far politica. Sono orgoglioso di averti conosciuto e frequentato e penso che farai bene anche fuori dal consiglio provinciale. Come nelle aziende non sempre i migliori comandano, anche in politica non sempre i migliori sono apprezzati nella maniera giusta. Accetta il mio sostegno, e quando ritornerò a Trento vorrò nuovamente essere accanto a te per testimoniare i tuoi nuovi programmi.
    Grazie ancora Michele
  15. inviato da Alyna il 29 ottobre 2013 13:21
    Ho sofferto anch'io nel non vederti eletto....siamo stati n Bosnia assieme, a Martin Brod, con l'Associazione Mosaico, di Levico. Negli anni ho seguito il tuo impegno. Non cedere.
    Continua in questa direzione!!
    E magari scegli un partito meno di centro e più di sinistra... che poi altrimenti per votarti ci tocca votare PD!!

    Alessandra Decarli
  16. inviato da Andrea il 29 ottobre 2013 10:28
    Caro Michele, condivido la tua amarezza, non è facile comprendere come la tua passione e contenuti, così legati al territorio senza essere localismo, non siano stati riconosciuti. Spero che continui a fare politica fuori dal palazzo. Anzi, ne sono sicuro. Lo hai fatto tutta la vita. Le idee entrano nel dibattito pubblico anche se a fatica trovano rappresentanza nelle istituzioni. Mi prenoto per una tappa della topolino amaranto (va bene anche una 500 o se vuoi una Zastava ancora più comoda)
  17. inviato da nereo il 29 ottobre 2013 09:54
    vecchio mio, lo dico con franchezza: la sinistra - quella sincera, che tu ha sempre fedelmemte onorato - viene penalizzata dai tanti (troppi) che ancora sono e restano ...democristiani. eri uno dei rari (unico 'vero') compagni in consiglio. peccato.
  18. inviato da Annalisa il 29 ottobre 2013 09:49
    Io ho sperato fino all'ultimo secondo che la città ti desse la manciata di preferenze per risalire la classifica. Ma purtroppo lo ha fatto solo in parte. L'amarezza è di molti, ti assicuro. Sono certa, come tu dici, che in questi anni di consigliatura così come negli anni di impegno nella cooperazione comunitaria in cui ho iniziato a conoscerti, tu abbia utilizzato ogni minuto di vita ed ogni tua risorsa per conoscere il nostro tempo ed immaginare ma anche costruire con intelligenza competenza e creatività davvero non comuni l'agenda della Politica.
    Spero troverai il modo per continuare a farlo.
  19. inviato da Silvano Falocco il 29 ottobre 2013 09:21
    Sono amareggiato anch'io, a distanza, perché penso che la tua intelligenza e la tua capacità d'azione potesse essere molto utile alle istituzioni e ad un centrosinistra che non riconosce più come necessaria la pluralità dei pensieri.
    Dalla Scuola di Politica Danilo Dolci abbiamo seguito l'esito di queste elezioni trentine con un'alito di speranza.
    In ogni caso spero che tu abbia la voglia di continuare in altra forma ma con la stessa forza ciò che hai contribuito a costruire in tutti questi anni.
    Un abbraccio forte, Silvano
  20. inviato da reatto il 29 ottobre 2013 01:15
    Purtroppo, Michele, non credo sia più possibile una politica di sinistra nella coalizione di cui parli e che ha vinto le elezioni. Proprio questa considerazione, dopo il governo delle larghe intese e la vittoria di Rossi alle primarie, mi aveva convinta a girare pagina (troppe votazioni puntando al meno peggio) e a scendere in campo, non nel PD. Mi spiace leggere la tua delusione, che comprendo e condivido. Continua però a dispensare idee (piuttosto che pasta) che possano essere ventate di ossigeno in questa epoca di non senso.
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