"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

25/10/2013 -
Il diario di Michele Nardelli

La fine della campagna elettorale, le ultime fatiche, la conversazione con Alberto Pacher nel Parco S.Chiara di Trento su un tema come il "non più e non ancora" che a guardar bene ha fatto da sfondo più o meno consapevolmente al confronto elettorale, i messaggi di sostegno che arrivano, la tensione che si abbassa, il desiderio che finisca qui.

Insieme, la serenità che viene dal sapere di aver lavorato bene in questi cinque anni, la stima e la credibilità conquistata dalle persone perbene, gli incontri e le parole spese in questo mese e mezzo trasformando ogni manifestazione elettorale in occasioni di approfondimento e di crescita, la consapevolezza che i pensieri di mezzo faticano ad essere compresi.

E questa sera qualche ora di festa con le persone che mi hanno dato una mano, non perdendo l'occasione per valorizzare le cose buone e belle di una terra come la Valsugana.

 

8 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da silvia nejrotti il 27 ottobre 2013 10:46
    Al traguardo, caro Michele.
    Se fossi un’elettrice trentina, voterei per te. Per ragioni antropologiche, direi, prima che politiche o affettive. Perché ritengo tu sia un uomo libero sul piano dell’esistenza individuale, e dunque in grado di dare vita, come hai dimostrato nel precedente mandato, ad un intelligente quanto appassionato agire politico istituzionale. Un agire politico che, ricercando, costruisce Polis, anziché alimentare percorsi particolaristici e personalistici che - anche nelle forme più raffinate o carismatiche - dominano la scena. Un agire politico che intreccia pensiero e azione, con radici nel passato, ma con lo sguardo saldamente volto al presente e al futuro. Che si cimenta con la necessità e il rischio di generare, in un tempo di incerto transito, nuovi ordini, piccoli e grandi, di co-esistenza civile. Che privilegia il modo (come) intrecciato al contenuto (cosa) dell'azione istituzionale. Un agire politico che si confronta, infine, con la responsabilità e il potere attraverso un orientamento preciso: la consapevolezza dell’‘umano, troppo umano’. Dentro e attorno a sé. Per questo, caro Michele, dall’autunno della mia città, oggi tanto elegante quanto socialmente sofferente, tifo forte per te.

    silvia nejrotti, torino
  2. inviato da Antonio Cossu il 27 ottobre 2013 01:19
    Registro, con piacere, che un numero sempre più consistente di persone per bene - che ho care o per le quali nutro stima sincera - condividono con me il giudizio sul buon lavoro fatto da Michele Nardelli - candidato per il PD alle prossime elezioni provinciali - nella legislatura che si sta chiudendo.
    I fatti, del resto (e per "fatti", in politica, si intendono i provvedimenti legislativi proposti, argomentati e che hanno infine ottenuto il consenso dell'aula e sono diventati norma positiva per la comunità trentina), parlano chiaro e non ammettono replica.
    Tra gli altri mi ha scritto Antonio Colangelo, le cui annotazioni ho il piacere di condividere con buona parte la mia mailing-list.

    Alcune premesse, come sempre d'obbligo quando mi inoltro sul terreno delle convinzioni politiche:
    manifestandovi come la penso mi propongo innanzitutto di stimolare ciascuno di voi a recarsi comunque alle urne, senza nascondervi che sarei ovviamente felice di un vostro sostegno agli stessi candidati nei quali io ripongo la mia fiducia;
    voterò Michele Nardelli senza NESSUN secondo fine, ma per la consapevolezza che ho delle sue qualità e la condivisione degli obiettivi politici che si propone;
    immediatamente dopo quella che da sempre ho dichiarato nei confronti di Michele, la mia stima va anche ad altri candidati - seri, onesti e capaci - del centro sinistra autonomista; tra loro, Alessio Manica, Lucia Maestri, Giuseppe Ferrandi, Bruno Dorigatti e Mattia Civico; potendo esprimere tre preferenze non mi sottrarrò dal farlo, perché il mio esercizio di voto sia pieno, con la speranza di fare la scelta giusta per il bene del Trentino;
    resto assolutamente rispettoso delle eventuali diverse opinioni di ciascuno di voi; ci legano rapporti che non trovano ostacolo nel saperci diversi su qualche punto del nostro quotidiano percorso di idee...
    A presto, e buon 27 ottobre!
  3. inviato da Rade Ljubisic il 27 ottobre 2013 01:04
    Ciao Michele,
    sono tornato l’altra sera dalla Croazia e sto facendo il trasloco, ma se posso in qualche modo aiutarti per la campagna elettorale fa’ mi sapere.
    Sono stato molto felice quando ho visto dal tuo blog che avresti deciso di ricandidarsi. Ti auguro la rielezione, non solo perché sei un amico e bravissima persona, ma perché hai dimostrato come si fa con la politica vera raggiungere i risultati concreti.
    A presto.
    Rade
  4. inviato da Angelo Giovanazzi il 26 ottobre 2013 18:20
    Ultimo giorno di un bel grande percorso; ricco di stimoli,di riflessioni ed anche di frutti.
    Bello di per sè anche a prescindere. Ma son certo dei suoi frutti che raccoglierai e raccoglieremo lunedì pomeriggio.
    A proposito dove sarai rintracciabile nel secondo pomeriggio di lunedì?

    Ciao

    Angelo
  5. inviato da Roberta Biagiarelli il 26 ottobre 2013 09:28
    Caro Michele,
    quello che tentavo di dirti al telefono sabato scorso...poi non ci siamo più ribeccati... è che da lontano ti sono vicina! In questa tua maratona incessante, estenuante e necessaria! Ti abbraccio forte e ti faccio i miei migliori in bocca al lupo.
    Con stima e affetto.
    L'attora Roberta
    a presto.
  6. inviato da Michele il 25 ottobre 2013 20:02
    Non so quando stasera avrò modo di farti l'imbocca al lupo più sincero! Buon rush finale.
    Michele Lanzinger
  7. inviato da Federico il 25 ottobre 2013 19:49
    Provando a scrivere queste poche righe mi rendo conto di non avere più molta confidenza con gli appelli. Con quelli elettorali devo ammettere di non essermi mai davvero cimentato. Credo che per prassi si dovrebbe partire descrivendo il contesto politico generale per poi spiegare il motivo del proprio voto. Io farò il contrario. Mi risulta più semplice e più immediato partire dalla persona che ho deciso di sostenere e che riceverà la mia preferenza.

    Ho conosciuto Michele Nardelli prima svolgendo un anno di Servizio Civile e poi lavorando presso il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani. Abbiamo potuto collaborare nell'ideazione e realizzazione di moltissime attività che credo abbiano contribuito a far riflettere la città di Trento su diversi temi: la pace e la guerra, la mediazione dei conflitti, i contesti geopolitici euromediterranei, il concetto di limite, la lotta alle mafie, l'incontro con l'Altro, la solidarietà internazionale e la cooperazione, la memoria, la valorizzazione delle differenze, l'interculturalità. Mi ha fatto piacere condividere la voglia di offrire un punto di vista diverso, che andasse oltre le identità pregiudiziali e si sforzasse di mettere in gioco le proprie certezze senza paura per questo di corrompere la propria coerenza. Mi ha piacevolmente stupito - partendo da esperienze personali molto diverse e da una differenza anagrafica che spesso rende difficile il sintonizzarsi dei pensieri - che i nostri sguardi abbiano saputo incrociarsi permettendoci di interrogarci a vicenda sulla correttezza del percorso che stavamo conducendo insieme al Forum.

    La passione per la politica ha fatto sì che ci incontrassimo anche all'interno dell'esperienza del sito di Politica Responsabile (www.politicaresponsabile.it). Un contesto altro, nel quale abbiamo sperimentato un modo di fare politica non urlato (forse "poco redditizio" in questo tempo) che ponesse al centro il confronto delle idee. Un laboratorio di condivisione e dibattito aperto per dare alla politica quel respiro lungo che è esatto contrario del costante inseguimento delle emergenze e degli slogan ammiccanti. Ho trovato in Michele un compagno di viaggio curioso, appassionato; capace di offrire suggestioni mai banali e ipotesi di lavoro sempre nuove. Attraverso questa collaborazione ho conosciuto meglio il suo impegno di consigliere e ho potuto apprezzare il suo sforzo quotidiano nell'aggiornare il suo diario di bordo (www.michelenardelli.it), conferma della serietà e dell'attenzione con cui ha svolto il ruolo di rappresentante della comunità. Sono tantissime le parole che compongono questo bollettino di cinque anni di lavoro; strumento interessante per non perdere di vista il passato, occuparsi del presente e immaginare il futuro del territorio trentino.

    Manca qualcosa? Giusto, il contesto generale. Che queste elezioni provinciali abbiano un'importanza particolare è riconosciuto da tutti e non serve che io lo rimarchi. La conclusione di una fase politica durata quindici anni, l'obbligo di riqualificare la spesa di fronte a risorse in costante calo e di ragionare attorno ad un altro tipo di sviluppo. E ancora il bisogno di descrivere le strategie di lungo periodo per l'autogoverno di questo territorio. Una visione d'insieme del Trentino del prossimo futuro quindi, che sappia riflettere sul recente passato per saper dire i necessari "non più" scegliendo come obiettivi i molti "non ancora". Per quanto mi riguarda, è proprio per la complessità delle sfide che attendono il Trentino che mi auguro di rivedere dopo lunedì Michele Nardelli in Consiglio Provinciale. Mi ritrovo dentro la sua idea di "fare meglio con meno", vera parola d'ordine che a tutti dovrebbe essere chiara guardando a domani.

    In bocca al lupo Michele.
  8. inviato da Emiliano Bertoldi il 25 ottobre 2013 19:38
    Mi scuso in anticipo con chi è (legittimamente) stufo di ricevere e-mail di questo tipo, con chi la riceve più volte, con gli indirizzi che non c’entrano niente perché non trentini (selezionarli uno per uno era impossibile), con coloro che ritengono inopportuno l’averla ricevuta, magari perché finiti dentro la mia mailing-list per motivi di lavoro (qualche indirizzo ci sarà finito...)

    Come cambiano i tempi. Una volta i più votavano per “il Partito” – specialmente quello con la P maiuscola – senza più di tanto preoccuparsi di dare la preferenza, ameno ché non si trattasse del parente o dell’amico . La garanzia stava nel “partito, nella “linea”. Oggi invece è difficile, proprio difficile pensare di scegliere un partito nel quale riconoscersi e magari anche proporre ad amici e conoscenti di sostenerlo. E infatti non lo farò, pur continuando – non senza sofferenza - a ritenere che nonostante le delusioni, le contraddizioni e il fatto che davvero questo partito non sia neanche simile a quello che avevamo sognato con entusiasmo nei mesi della sua fondazione, il PD sia ancora l’unica decente prospettiva di voto.

    Ho invece deciso di (ri)sostenere (ri)votare Michele Nardelli.

    Michele non solo è un caro amico (il celebrante delle mie nozze, tra le altre cose), ma soprattutto un interlocutore utile e importante della mia crescita politica e professionale degli ultimi 15 anni. Con lui (ed altri, naturalmente) ho fondato prima il Tavolo trentino con il Kossovo e poi il Tavolo trentino con la Serbia, cercando in tutti questi anni di pensare e praticare un forma diversa – a volte controcorrente – di solidarietà e cooperazione internazionale, o nuovi modi per abitare il conflitto. Di lui ho imparato ad apprezzare le capacità di mediazione – che gli sono forse costate la maggiore visibilità e attenzione mediatica che altri hanno avuto – e lo sforzo di riflettere sempre in maniera non scontata e banale, la capacità di non perdere la radicalità senza per questo scadere nell’estremismo.

    Non di sola cooperazione internazionale si è occupato Michele, specialmente in questi 5 anni passati (anche) all’interno delle istituzioni: sue le leggi sulle filiere corte e l'agricoltura di qualità, sull'eliminazione dell'amianto, sul software libero, sull’apprendimento permanente, sulla destinazione delle proprietà pubbliche ai giovani che intendono intraprendere la professione agricola, sulla messa a sistema dei soggetti finanziari trentini a sostegno dell’economia locale e altre ancora. Senza dimenticare il rilancio del Forum trentino per la pace e i diritti umani, il ragionare ad alta voce sul suo mandato politico nella trasparenza di un blog quotidiano che potete rileggervi sul suo sito, l’aver destinato – senza urla, proclami o rivendicazioni di purezza e diversità - la metà del suo compenso personale ad iniziative formative e culturali, tra cui www.politicaresponsabile.it.

    Vi propongo quindi – se volte approfondire chi è Michele e cosa ha fatto - di dare un’occhiata al suo sito www.michelenardelli.it e di valutare la possibilità di dare a lui la vostra fiducia e il vostro voto.

    Sapere Michele nuovamente in Consiglio provinciale è per me garanzia di portare al governo del Trentino anche i miei valori, principi e ideali che penso in parte essere anche i vostri.

    Mi permetto inoltre - già che ci sono e ormai siete arrivati fino qui – di suggerirvi di valutare anche la possibilità di dare le altre 2 preferenze ad altri candidati nella ista del PD del Trentino. Tra questi Alessio Manica, Violetta Plotegher, Mattia Civico, Lucia Maestri, Giuseppe Ferrandi.
    Nel caso siate invece decisi per altre liste segnalo in Giorgio Viganò, Maddalena Bonat e Guido Donati i candidati da votare nei Verdi; Fabio Pipinato nell’UPT e – fuori dalla coalizione di centrosinistra autonomista – Marco Benvenuti, Lorenza Erlicher, Jacopo Zannini in SEL.

    Un abbraccio a tutti,

    Emiliano Bertoldi
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