"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

14/03/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Antico ulivo ad Aboud

Non è ancora l'alba quando partiamo alla volta della Malpensa, un aeroporto che in genere cerco di evitare tanto è distante da Trento, ma che in questo caso fa la differenza se pensiamo che nei giorni scorsi la prenotazione di un volo a/r da Milano per Tel Aviv con la "nostra" compagnia di bandiera costava 1.300 euro a fronte dei 340 euro della El Al. La differenza viene compensata da un lungo interrogatorio che gli agenti della sicurezza israeliana ci rivolgono al check-in: chi siamo, se abbiamo famiglia, qual è il nostro lavoro, il motivo del viaggio, in quali città siamo diretti, chi incontreremo e così via. E' il loro lavoro, per carità, ma se un cittadino di Israele viene in Europa nessuno gli chiede nulla.

Arriviamo a Gerusalemme che è il tardo pomeriggio e lì inizia a comporsi la delegazione. Ali Rashid, presidente dell'associazione Mezzaluna Fertile del Mediterraneo, Mario Zambarda che di "Mezzaluna" è il referente trentino oltre ad essere un esperto vignaiolo. L'indomani ci raggiungeranno il Presidente della PAT Alberto Pacher e il giornalista Marco Pontoni. Ad accompagnarci anche l'amico Tareq che da anni lavora nell'ufficio della cooperazione italiana a Gerusalemme.

Neanche il tempo per scrollarsi di dosso la fatica del viaggio e subito si entra nel vivo degli incontri. Da subito vediamo il nuovo responsabile della Cooperazione italiana Vincenzo Recalbuto, con il quale ci rechiamo a Gerico per incontrare le organizzazioni degli agricoltori. Inizia così un tour di cinque giorni attraverso questa terra così fertile quanto contesa. Incontreremo realtà locali, sindaci, ministri e ovviamente le realtà del mondo agricolo palestinese.

A Gerico incontriamo fra gli altri l'ex ministro dell'agricoltura Ismail Daiq, che ci racconta di quel che sta facendo ora insieme a molte realtà non governative e sindacali del mondo rurale. Con Ismail siamo diventati amici e il confronto avviene senza reticenze, mettendo in rilievo i chiaroscuri della realtà rurale palestinese. Con lui parliamo in particolare del progetto "melograno" e della trasformazione della frutta.

Torniamo da Gerico che è quasi mezzanotte. L'indomani ci aspetta una giornata intensa. In particolare saremo ad Aboud, nei pressi di Ramallah, dove verrà inaugurata una piccola cantina così da far rivivere una antichissima tradizione locale. Un villaggio speciale lungo una delle vie che nel corso della storia serviva a collegare Nazareth e Gerusalemme, quando l'ulivo si abbracciava alla vite, per usare la dolcissima espressione di Fabrizio De Andrè. Gli ulivi millenari si fatica a difenderli dalla barbarie di chi i vorrebbe cancellare. La vite proviamo a reintrodurla attraverso la nostra collaborazione. Senza dimenticare che la coltivazione della terra è un modo nonviolento per difenderla.

 

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