"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

20/06/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Unam, la città universitaria di Mexico DF

La nuova sessione del Consiglio Provinciale che prende il via martedì ha un ordine del giorno una serie di disegni di legge più o meno importanti. Fra questi il testo unificato sull'apprendimento permanente del quale sono il primo firmatario. Ne ho già parlato altrove e qui non ci ritorno se non per alcuni fatti di contorno. Ma se in IV Commissione Legislativa questo testo era stato approvato senza voti contrari (con l'astensione dell'opposizione), ora invece non solo questo orientamento di voto cambia ma le parole diventano pesanti. Sarà l'effetto dell'avvicinarsi della scadenza elettorale d'autunno e la tribuna che viene offerta dalla diretta televisiva ma si arriva addirittura ad affermare che questa sarebbe una legge elettoralistica (così si esprimono Penasa e Civettini).

Il loro racconto del Trentino è quello di una terra in preda al malgoverno e ai poteri mafiosi, dove le iniziative che investono sulla cultura e sulla conoscenza hanno il solo scopo di coltivare ambiti di consenso e di potere. La loro aridità culturale è tale che nemmeno riescono ad immaginare una comunità dove decine di migliaia di persone possano essere in apprendimento volontario attraverso luoghi di studio non formali ed informali. Mi chiedo dove pensino di andare continuando a dipingere il Trentino in questo modo. Forse sarebbe meglio non ascoltarli nemmeno, ma non ci riesco e le parole che costoro usano offendono e fanno male.

La legge viene approvata con diciotto voti, quelli della maggioranza. Su un tema di respiro culturale come questo è importante che la maggioranza sia compatta (tranne Muraro, subentrato ad Ottobre, che però non si sa bene come sia collocato), mentre nell'opposizione compaiono un paio di voti di astensione.

E' la quinta legge di cui sono il primo firmatario che viene approvata in questa legislatura. Se quella sui "Fondi rustici" era per così dire una legge minore, le altre sono state leggi organiche, di riforma della materia trattata: l'educazione alimentare e le filiere corte, la bonifica dell'inquinamento da amianto, la riforma del sistema informativo elettronico trentino e il software libero, l'apprendimento permanente e la certificazione delle competenze. Leggi che hanno comportato altrettanti percorsi attraverso appositi gruppi di lavoro e incontri sul territorio.  Per dire che il bilancio di questa mia prima legislatura non è affatto male. Tenendo conto che poi ci sono stati altri atti di indirizzo attraverso l'approvazione di mozioni e ordini del giorno, come sull'acqua pubblica o sull'inquinamento elettromagnetico, sui temi ambientali (penso all'iniziativa per salvare il Colbricon o per fermare l'impianto di generazione idroelettrica fra il Lago di Garda e il Monte Baldo o, ancora, contro le dighe sull'Adige... ) o quelli relativi allo sviluppo locale e all'animazione territoriale... ma non è questo il contesto per un bilancio di legislatura.

Però, certo, una bella soddisfazione. Esce anche un editoriale di Ugo Morelli sul Corriere del Trentino proprio dedicato alla legge sull'apprendimento permanente (e che trovate nella home page), a testimoniare di quanto la politica possa riuscire a dare buona prova di sé, non rincorrendo gli avvenimenti ma cercando di attivare soluzioni creative ad un contesto complesso e difficile. Chissà se qualcuno se ne accorge...

Sono giorni di dibattito intenso anche su altri fronti. Il primo è quello del Cafè de la Paix dopo l'ordinanza restrittiva (ma in buona sostanza mortale per un'attività come questa) che l'amministrazione comunale ha emanato. La reazione a questa stupidaggine del Comune di Trento (quando la politica è debole e subalterna alla burocrazia e alle lobby) è molto forte, ma quel che si sviluppa è un confronto che va anche al di là del Cafè de la Paix, investendo il tema più generale della qualità del vivere e degli spazi di aggregazione nella città. Anche in questo caso, l'idea di un luogo di questo tipo e la professionalità di chi ne è stato l'interprete e l'animatore (il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e l'associazione Cafè Culture) hanno saputo cogliere nel segno. Arrivano migliaia di messaggi di solidarietà, larghissima parte dei vicini firma a sostegno di questa iniziativa che ha portato un po' di vita in un luogo altrimenti degradato della città, la stessa politica sembra avere uno scatto di reni anche se in Comune ancora non c'è un ripensamento. Ma ci sarà, ne sono certo.

E il caso in questione aiuta l'aprirsi di un confronto sugli spazi culturali nella città, come a dire che un primo risultato l'abbiamo già ottenuto. Uso il plurale, ma il merito principale va a quel tessuto di associazioni e di esperienze che sono nate e stanno nascendo attorno agli agorà che prendono corpo attorno al quartiere latino di cui vado parlando da qualche tempo e che unisce in un unico filo rosso l'impegno dei musei cittadini (dal Museo Storico, al Castello del Buoncosiglio, al Muse...), dei luoghi aggregativi (dal Bookique, al Baricentro, al Cafè de la Paix...), dei festival (quello della Montagna come quello dell'Economia...). E' la dimostrazione di quanto sia importante investire in cultura.

Il secondo fronte, per così dire, è quello relativo alla giornata del rifugiato che si celebra il 20 giugno. Anche in questo caso sono decine le manifestazioni, difficile star dietro al ricco programma che il Gioco degli specchi, l'associazione Astalli o il comitato "Non laviamocene le mani" hanno promosso in questi giorni. Riesco a seguire due iniziative cui aderiamo e sosteniamo come Forum, quella di presentazione del video/libro su Lampedusa e l'incontro al Caffè Bookique sul diritto di asilo. Quasi a sovrapporsi, evidenziando insieme ricchezza delle diverse sensibilità ma anche la difficoltà a lavorare insieme. Nelle occasioni di parola, provo a mettere lì qualche riflessione. Una riguarda il valore del viaggio e della relazione, nei giorni in cui alla maturità "L'infinito viaggiare" di Claudio Magris fa cadere il pero su quanto i programmi didattici (e l'attenzione degli insegnanti) sia carente sulla letteratura contemporanea. E come, al contrario, un viaggio abbia contribuito a cambiare lo sguardo dei ragazzi dell'Istituto Marconi di Rovereto. Una seconda, circa il valore che dovremmo assegnare alla presenza sulla nostra terra di persone riconosciute come rifugiati politici e di come, lungo la storia, essere terra d'asilo abbia rappresentato una straordinaria prerogativa. Avete mai sentito parlare della UNAM, la città universitaria di Mexico City?

 

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