"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

24/01/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
Stanchezza
Due anni e mezzo di vita di questo sito richiedono un piccolo restyling. Fatto di colori, soprattutto, ma anche di funzionalità, per una comunicazione quotidiana che fino ad oggi ha visto coinvolti più di 21 mila visitatori unici, per un dato complessivo di quarantamila visite, quasi ottantamila pagine aperte e con un tempo medio sul sito di quasi due minuti. Non male, mi dicono gli esperti per un sito di questa natura.

Le conversazioni telefoniche della mattinata hanno come oggetto l'esito del workshop di sabato scorso a Maso Martis. Molte le persone che hanno partecipato all'incontro, tante quelle che non hanno potuto partecipare, voci che avrebbero potuto oltremodo arricchire il confronto in questo primo incontro di "Politica Responsabile" così come hanno fatto sul blog. Ma passare dalla rete alla realtà non è affatto banale. Sono in molti, infatti, a chiedere di avere luoghi di dibattito politico non solo virtuali ma che poi, nel concreto, fanno fatica a riconoscersi nei rituali dei partiti. Molti anche i giovani presenti, stanchi di essere oggetto di riserva in una logica di scontro fra generazioni.

Eppure c'è una classe dirigente da costruire. C'è uno iato spaventoso fra l'essere partito di maggioranza relativa e le responsabilità che il PD del Trentino è chiamato a ricoprire, nei Consigli Comunali, nelle Comunità di Valle, sul piano provinciale. Qui non si tratta solo di attivare moduli formativi, ma di trasmettere saperi e competenze. E il sito http://www.politicaresponsabile.it/ è nato per colmarlo.

Improbabile e probabilmente sbagliato pensare che questa dimensione debba essere partitica, se non altro per la provvisorietà della sperimentazione fin qui avvenuta. Soprattutto perché non c'è una dottrina da imparare, ma semplicemente esperienza da socializzare, ricerca da rendere sistematica, idee da mettere alla prova.  

Fra i contributi che avrei voluto ascoltare sabato pomeriggio, avevo immaginato anche quello di Riccardo Mazzeo, responsabile di una delle linee editoriali del Casa Editrice Erickson. Lui è l'animatore delle relazioni editoriali con alcuni dei pensatori del nostro tempo come Edgar Morin, Michela Marzano, Zygmunt Bauman che proprio alla Erickson hanno consegnato importanti pagine inedite. La sensibilità di Riccardo è un patrimonio prezioso per questa terra. Ma sabato non ha potuto esserci e così, con Riccardo, ci vediamo a pranzo. Avrei voluto discutere attorno ad alcuni dei nodi emersi nel confronto al Maso Martis, ma ci viene spontaneo parlare delle nostre vite e del nostro lavoro.

Ci sono fra noi affinità speciali, che prescindono dai nostri rispettivi percorsi culturali e di vita. Ed è davvero bello accarezzare questo sentire comune, anche se per il piacere di sentirsi meno soli. Ovviamente c'è di più, ma il terreno della politica permane scivoloso, ostico, forse impraticabile e comunque non da tutti. Perché richiede un'esposizione non sempre naturale ed una tenacia che spesso preferirei non avere. Ne parlo con Riccardo, lo vedo riconoscente per questo posizionarmi in prima linea, ma anche esigente, come a dirmi che di questo mio contributo nelle istituzioni trentine c'è ancora bisogno.

Il giorno successivo prende il via una sessione di tre giorni del Consiglio. Presidiare è senz'altro utile, l'esercizio del confronto qui dentro pressoché avvilente. Specie quando ti accorgi che, nella tua stessa maggioranza, le esperienze anche quelle più straordinariamente originali faticano a sedimentare cultura politica. E prevalgono invece logiche di appartenenza. Domenica - ad esempio -  è uscito su L'Adige un reportage di un'intera pagina sul mio ultimo viaggio in Marocco che delinea un modo di stare al mondo fondato su relazioni che richiederebbero un investimento in capitale umano piuttosto che la solita logica del rincorrere le emergenze o di guadagnarsi riconoscenza e paradiso.

Fra diversità di approccio politico e logiche di potere, mi rendo conto delle distanze e di quanto ci sia da lavorare. O, forse più ragionevolmente, quanto ancora grande sia la mia illusione.

 

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