"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

26/01/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
colpa
La sessione di Consiglio Provinciale che si conclude giovedì non rimarrà alla storia. Una sfilza di interrogazioni e mozioni che hanno lo scopo di segnare la presenza dei singoli consiglieri piuttosto che caratterizzare i lavori dell'assemblea legislativa. Difficile trovare qualcosa di veramente significativo da segnalare, se non il manifestarsi di un'idea perversa della politica come presidio del proprio territorio, come se i consiglieri fossero rappresentanti di una valle o di una corporazione anziché di una comunità intera. Il che ha a che fare con l'antipolitica, aggravata dal fatto che questo avviene assecondando le istanze dei territori ed in maniera largamente trasversale agli schieramenti.

Così la mia intenzione di presentare una mozione, già pronta da qualche giorno, sul destino della Colonia Pavese di Torbole potrebbe venir considerata come una sorta di invasione di campo, territoriale oltre che politica, visto il fatto che intende muovere le acque di uno stagno del quale sono responsabili in molti e di segno politico opposto. E siccome il problema non è quello di ottenere un po' di spazio giornalistico bensì di costruire una proposta che raccolga la più ampia condivisione possibile per uscire dall'impasse attuale, provo a ricercare convergenze preventive. Vedremo se questa prudenza produrrà qualche risultato positivo o piuttosto veti incrociati. Che a quel punto potrebbero in ogni caso motivare anche la semplice testimonianza politica di un'idea, quella cioè di pensare che una nuova vita per la Colonia Pavese potrebbe venire da un progetto di natura termale per la qualificazione turistica ed economica integrata del territorio.

Una serie di appuntamenti scadenzano giornate consiliari altrimenti insignificanti. La question time sulla bonifica dei Gazi di Arco riceve dall'assessore Mellarini una risposta burocratica ed evasiva, tanto che non mi dichiaro per nulla soddisfatto. E cresce in me la convinzione che le prescrizioni indicate dai Bacini Montani non siano state rispettate.

Vedo i rappresentanti dei tavoli di cooperazione internazionale, seriamente preoccupati per i tagli annunciati da parte della PAT, che temo siano il frutto non di un naturale farsi carico della situazione generale, bensì dell'incomprensione del ruolo cruciale che la cooperazione di comunità può svolgere nell'attrezzare la nostra gente ad abitare i processi della modernità e, più nello specifico, del carattere strategico nella costruzione del disegno europeo che svolgono i Balcani e l'oriente in generale. Quando Giuliano Amato scriveva qualche anno fa che "l'Europa si fa o si disfa nei Balcani" aveva perfettamente ragione. Se il Trentino in questi anni ha avuto un'interlocuzione speciale nei confronti di quella parte dell'Europa, attraverso esperienze di cooperazione che hanno fatto scuola e strumenti di informazione e ricerca che costituiscono eccellenze europee (come nel caso di Osservatorio Balcani Caucaso - http://www.balcanicaucaso.org/), è stato perché questa consapevolezza è arrivata alla politica che ha messo in campo scelte coraggiose. Dobbiamo però anche prendere atto che purtroppo tale consapevolezza non è diventata cultura politica diffusa, tutta presa com'è a rincorrere emergenze o visibilità. La crisi della politica è anche questa incapacità di osservare e di stare dentro un'interdipendenza ineludibile come condizione per governare i processi anziché subirli.

Vedo l'assessore Marta Dalmaso e i suoi collaboratori per la questione "MIllevoci", il centro interculturale che ormai da dodici anni lavora sull'integrazione scolastica dei figli dei "nuovi trentini". Il Forum è uno dei contraenti il patto costitutivo di Millevoci e già due anni fa avevo posto la necessità di rivederne ruolo ed obiettivi, in relazione ai profondi cambiamenti che sono avvenuti nel mondo dell'immigrazione. Incontrando anche in questo caso, come spesso accade quando si propone di cambiare, molte resistenze spesso non dichiarate. La metto giù dura: o si cambia o il Forum si toglie da questa responsabilità. Ricevo tutte le rassicurazioni del caso e definiamo tempi stretti per la sigla del nuovo protocollo, a cui dovrà corrispondere - a mio modo di vedere - anche un po' di aria nuova nel Centro. Vedremo.

Con l'assessore Dalmaso avevo poco prima incontrato i rappresentanti del Centro sportivo universitario, per valutare un tema specifico che mi sembra importante: quello di garantire agli atleti impegnati sul piano agonistico ad un certo livello di poter continuare gli studi universitari avendo a disposizione alcuni servizi così da non gettare al vento tante potenzialità che non se la sentono di rischiare di trovarsi alla fine della propria carriera agonistica senza arte ne parte. Sollecito l'assessore affinché la provincia affronti la  questione in maniera organica e non a spot che talvolta corrispondono a logiche di natura lobbystoca.

Ho una visita specialistica alla Solatrix di Rovereto per il mio ginocchio destro che è ancora gonfio e dolorante. La cosa si sta trascinando da settembre quando ho avuto un incidente in Palestina e, nonostante gli esami, non riesco ad avere una diagnosi precisa del problema, come non l'avevo avuta quando mi si era manifestato nei mesi scorsi un forte dolore al braccio sinistro. Anche con questa visita non intravvedo nulla di chiaro, se non il fatto che nonostante l'iniezione di cortisone nel ginocchio il dolore non si attenua e la difficoltà di deambulazione cresce.

Finito il Consiglio vado verso casa nella convinzione che la giornata si sia conclusa, dimentico di un appuntamento con il gruppo Uisp Cinema. Claudio, Fulvio, Mauro, Roberto e Sonia mi attendono al Forum per avviare una collaborazione sui temi con cui cerchiamo di declinare le parole pace e diritti umani. Il tempo di girare l'auto e sono di nuovo in città per una riunione che si rivela proficua e ricca di idee per il nostro percorso sulla cultura del limite.

Il giorno seguente la musica in Consiglio non cambia e allora mi ritaglio uno spazio per fare un salto alla Sala della Cooperazione dove quattrocento giovani si accingono a partecipare al "Treno della memoria". Sono in partenza alla volta di Cracovia per far visita, nel giorno della Shoah, al campo di Auschwitz - Birkenau. I loro sacchi ammassati nell'atrio della cooperazione testimoniano di un momento collettivo in cui lasceranno le loro certezze sull'uscio, per tornare diversi da come saranno partiti. Con loro in viaggio ci sono anche Tommaso Iori, che curerà lungo lo svolgersi del viaggio il tema (la memoria fragile) che ha proposto come direttore del sito http://www.politicaresponsabile.it/  e Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio Provinciale, un bel segnale di vicinanza delle istituzioni.

Nella pausa pranzo di giovedì mi vedo con il gruppo di lavoro di "Politica Responsabile" per valutare l'incontro di sabato scorso e come proseguire in questo prezioso lavoro.  Ad Armando, Fabio e Stefano propongo di allargare questo gruppo di lavoro ai giovani che hanno manifestato con le loro idee e partecipazione la voglia di credere in un luogo come questo sgombro da dinamiche partitiche e che vorremmo davvero al servizio della circolazione delle idee. Penso a Giulia Merlo, a Mattia Celva, a Tommaso Iori, a Pasquale Mormile, a Steven Forti, a Massimiliano Pilati ed altri, per dar corpo ad uno spazio di pensiero e di amore verso la politica.

Più tardi con Norma Micheli ci troviamo a parlare invece della gestione dei servizi pubblici e di beni comuni come l'acqua. Il Trentino ha scelto di dare un segnale chiaro e inequivocabile nella direzione indicata dal referendum così come avevo proposto nell'ordine del giorno presentato in occasione della Finanziaria 2011: la formazione di una nuova società in house, al 100% pubblica, per la gestione dell'acqua a partire dai 17 comuni  (corrispondenti al 50% delle utenze trentine) che avevano affidato il servizio a Dolomiti Energia, società a maggioranza pubblica ma con una presenza privata. Una sorta di ripubblicizzazione del servizio che potrà diventare riferimento anche per i rimanenti 200 comuni trentini che l'acqua hanno continuato a gestirla in economia o con società direttamente controllate al 100%. Escono una serie di idee, come quella di un DDL per assicurare la proprietà degli acquedotti come bene collettivo e dunque inalienabile.

Qualche altro incontro e poi alla volta di Daiano dove con Mattia Civico ci attende una serata nell'ambito del percorso "L'Autonomia nell'epoca della crisi" che stiamo portando avanti come Gruppo consiliare del PD del Trentino. Sarà una serata interessante, nonostante i nostri interlocutori siano poco numerosi e l'iniziale dover prendere atto  di quanto l'antipolitica faccia breccia nell'elettorato di sinistra, che appare in pieno naufragio. Ma sull'incontro di Daiano ci tornerò.    

 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea