"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

30/01/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
Michela Embriaco in Mirijana
Nella sala polifunzionale di Daiano siamo in tutto una decina di persone, ma ciò nonostante valeva la pena venire fin quassù, in questa fredda notte invernale. E questo nonostante le osservazioni che fioccano prima ancora che io e Mattia Civico diciamo qualcosa non siano molto incoraggianti. I dubbi sulle Comunità di Valle s'intrecciano con le vulgate sui privilegi della politica, sull'assenza di politiche sociali, sull'inceneritore, sulla "base" di Mattarello e, più in generale, sull'impresentabilità della politica.

Con pazienza, ma anche con fermezza, smontiamo uno ad uno questi luoghi comuni e alla fine, dopo due ore di fitta discussione, le persone in sala sembrano solidarizzare con noi, comprendendo le ragioni di una politica che non vuole rinunciare ai contenuti e che non liscia il pelo al facile consenso. Persino il presidente della Comunità di Valle, pur politicamente distante, sembra coinvolto sui temi della nostra serata. Quando ci salutiamo i presenti sembrano soddisfatti di aver messo fuori il naso di casa, nonostante il gelo.

Di ritorno da Daiano il mio ginocchio è gonfio e fatico a stare in piedi. Per questa ragione annullo ogni impegno per tre giorni (venerdì, sabato e domenica) nella speranza che questo mi sollevi dal dolore e aiuti i medici a diagnosticare qualcosa dei miei acciacchi. Un po' di riposo ci voleva proprio anche se poi queste macchine infernali sui cui anche in questo  momento sto lavorando non ci fanno staccare.

Avrei almeno voluto partecipare alla cerimonia principale in ricordo delle vittime della Shoah e alla rappresentazione teatrale sulla banalità del male, ma alla fine prevale il buon senso che mi consiglia il riposo. Così lunedì le cose vanno un po' meglio e di buon mattino do il là agli appuntamenti che mi aspettano al Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. In primo luogo con Michela Embriaco di Multiverso Teatro, che mi comunica che hanno incominciato a lavorare per costruire una riduzione teatrale de "La ginestra" di Giacomo Leopardi. E' una scommessa interessante e con Michela proviamo ad immaginare la realizzazione di questa messa in scena in alcuni luoghi simbolo del delirio, quello dell'homo faber (alla Manifattura di Rovereto), quello del cemento (al Magnete di Trento) e quello della follia nella follia (all'ex manicomio di Pergine Valsugana).

A seguire ho un lungo incontro con Federico Zappini, con il quale proviamo a pianificare il lavoro che ci attende al Forum lungo tutto il 2012, le responsabilità che ne vengono, quel che vorremmo abbozzare nel programma sul limite, quel che potremmo seguire attraverso la messa in campo di sinergie come quella con il Centro di formazione alla solidarietà internazionale. Con Federico stiamo costruendo una buona sintonia e credo davvero rappresenti un buon investimento per il presente ma anche per il futuro del Forum.

Di seguito sono al Gruppo consiliare dove ci vediamo per una veloce riunione prima del Consiglio di domani e del Coordinamento del partito previsto oggi stesso nel secondo pomeriggio. Parliamo di strumenti di comunicazione, del DDL di Morandini sulla prevenzione economica dell'aborto e sull'intervento delle associazioni di aiuto alla vita in ospedale (da respingere con fermezza, ma che provoca qualche mal di pancia nella maggioranza), della situazione in Università dopo la richiesta di una buona parte dei docenti di rivedere i criteri elaborati da un'apposita commissione sul passaggio all'autonomia provinciale dell'ateneo trentino, cosa che mi lascia perplesso perché leggo in questa alzata di scudi qualcosa che non mi piace. E questo a prescindere dal fatto che il dialogo va ricercato con coraggio e pazienza.

Finita la riunione del gruppo mi dirigo alla volta di Rovereto dove ho l'incontro con il Centro per la Pace per parlare del percorso annuale del Forum sulla cultura del limite. C'è molta soddisfazione per il tema che abbiamo scelto e condivisione per l'approccio che ci siamo proposti, quand'anche un programma vero e proprio sia ancora piuttosto lontano. Un tema, quello sul limite, che riavvicina il Centro al profilo di lavoro del Forum e ala fine dell'incontro sono molto soddisfatto di quel che ci siamo detti, delle sintonie raggiunte e di quel che si profila nella nostra collaborazione. Tanto che quest'anno il programma annuale del Forum partirà proprio da qui, dalla città della quercia. Abbiamo fatto sera ed ho già largamente abusato della mia precaria salute.  

 

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