"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

29/02/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
La stube del Rafenstein
Al Palazzo dell'Istruzione ho un incontro con l'assessore Marta Dalmaso e il dirigente Tomasi per discutere della convenzione su "Millevoci", il centro interculturale che nel corso di dodici anni è stato costante punto di riferimento per l'integrazione scolastica in Trentino. Nato per iniziativa del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e di altre istituzioni locali, da qualche tempo avvertiamo la necessità di rinnovare questa scommessa a partire da quanto il fenomeno migratorio è cambiato negli ultimi anni. Il concetto chiave di questa nuova fase di Millevoci è riconducibile al passaggio dall'integrazione alla cittadinanza. Concetto condiviso dai miei interlocutori, tanto è chiaro che oggi la questione cruciale non è - se non in misura marginale - la conoscenza della lingua italiana, ma la storia, la geografia politica, le culture dei territori di provenienza delle famiglie migranti, con l'avvertenza che le seconde generazioni sono nate qui, questa è la loro terra, hanno costruito le loro giovani vite nel rapporto con i loro coetanei, spesso vivono con distacco i territori d'origine delle loro famiglie.

Decidiamo che la firma del nuovo protocollo coinciderà con un seminario rivolto agli insegnanti e agli altri protagonisti del mondo della scuola attorno proprio alle trasformazioni profonde della vita scolastica prodotte dai fenomeni migratori, non ultima la consapevolezza che dovremo aspettarci a breve un tendenza all'emigrazione di ritorno che potrebbero produrre nei ragazzi nuovi conflitti e lacerazioni. Anche qui come altrove ci si deve interrogare sul senso del proprio agire, sui cambiamenti che hanno segnato quest'ultimo decennio, sulle nuove frontiere della cittadinanza. Occorre dunque una grande disponibilità a mettersi in gioco e alla rimotivazione.

Con Federico Zappini partiamo alla volta di Bolzano. Il tempo per un piatto tirolese nello splendido scenario di castel Rafenstein e poi incontriamo gli amici della Fondazione Langer. Vorremmo che una riflessione sulla figura di Alex entrasse nell'itinerario sulla cultura del limite del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e vorremmo farlo a partire da quel "peso insopportabile" di cui Alex Langer parlò nel suo ultimo messaggio, non per scavare dentro la tragedia di un uomo ma per indagare il delirio quotidiano di ciascuno di noi. Il tema affascinante del nostro limite. Ne nasce una bella conversazione che prova anche a spaziare sulla nostra futura possibile collaborazione attorno ad un'idea che potrebbe caratterizzare il programma del Forum per il 2013. Ci lasciamo in maniera interlocutoria, con la sensazione che forse siamo riusciti a mettere un piccolo mattoncino per un ponte fra mondi tanto vicini e così lontani.

Tornato a Trento butto giù qualche appunto per il convegno che prende il via l'indomani, promosso dalla Scuola di studi internazionali dell'Università di Trento e dal Centro di formazione per la solidarietà internazionale. Il convegno "Conflitto, pace, costruzione dello stato e Istituzioni locali" intende interrogarsi sul ruolo delle agenzie internazionali, dei governi, delle Ong e della società civile per la creazione e lo sviluppo di spazi pubblici nei contesti di crisi e, in questo quadro, mi è stato chiesto di partecipare alla tavola rotonda conclusiva con Filippo Andreatta e Massimo De Marchi, a partire dalle sintesi delle sessioni di lavoro che articoleranno due giorni di convegno. Il tema che intendo proporre è il ruolo delle autonomie e dell'autogoverno nei processi di ricostruzione.

Vedo il gruppo di lavoro di Viaggiare i Balcani. C'è molta frustrazione per il fatto che la PAT ha deciso di non finanziare il progetto di cooperazione 2012 dedicato allo spazio danubiano. Non ne sono chiare le ragioni, ma di certo una cosa c'è: che l'Europa non è al centro delle priorità dell'indirizzo politico dell'assessorato. E considero questo un nodo politico da affrontare nella maggioranza.

Incontro Nadia e Rosanna. Sono impegnate nella circoscrizione di Gardolo sui temi dell'immigrazione e mi chiedono uno scambio di idee sulle attività da sviluppare sul territorio nei prossimi mesi. Così la giornata si conclude com'è iniziata attorno a Millevoci: dare un contributo alla costruzione di cittadinanza a partire dalla conoscenza dell'altro come occasione per conoscersi. Perché le storie (e le geografie) sono così intrecciate che quando si parla degli altri, a guardar bene parliamo di noi.

 

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