"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

06/06/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
bosanska kafa
C'è molta attesa per l'arrivo a Trento di Roberto Saviano. Non ho letto i suoi libri. Confesso pure di non aver letto "La casta" e di non seguire se non casualmente la trasmissione "Report". Tutto questo non per un motivo particolare, il tempo è quello che è e ognuno di noi fa delle scelte sulle proprie letture secondo delle priorità di approfondimento o anche semplicemente di affinità culturale. Ma a pensarci bene una ragione  più di fondo c'è e corrisponde al non voler rassegnarsi all'idea che la partecipazione sia ridotta nell'identificarsi mediatico con il guru del momento. Al tempo stesso le lunghe file per ascoltare Milena Gabanelli, Gian Antonio Stella, Ilvo Diamanti, Nouriel Roubini, David Card... ed ora Roberto Saviano qualcosa pure ci dicono e che va oltre il bisogno di profeti. Ci descrivono il bisogno, così percepito, di cultura, di sapere, che si fatica a trovare altrove.

E' con questo sentire contraddittorio che mi avvicino al Festival, girando per i luoghi, osservando i volti, ascoltando qua e là interventi interessanti ed altri che mi sembrano più banali. E forse sta qui, in questa contraddizione, anche la natura di un evento come il Festival dell'economia, il corrispondere ad un diffuso bisogno di nuovi strumenti per capire quel che accade e il suo essere evento mediatico ed estemporaneo che non può di certo assolvere funzioni che sono di altri. E forse è proprio questo il merito principale del Festival, quello di stimolare la capacità dei singoli come della società civile, delle istituzioni come dei corpi intermedi di leggere la realtà, anziché rincorrerla. Ma qualcuno, questo testimone è in grado di raccoglierlo? O non si raccoglie invece solo l'aspetto mediatico, i grandi eventi dietro i quali si cela il deserto e una politica ridotta alla ricerca del consenso?

Il ritmo di queste ultime settimane è stato tale che avrei voglia solo di riposarmi un po'. Invece il sabato mattina se ne va fra gli stand, prima quello del PD di Villazzano alle prese con i problemi della viabilità del territorio, poi quelli del centro dove si svolge la kermesse. S'incontrano tante persone, è l'occasione per parlare e scambiarsi qualche idea. C'è un bel clima di ascolto, non c'è che dire. Vedere piazza del Duomo gremita di gente seduta davanti al grande schermo che riproduce gli eventi in corso, le sale piene, ti racconta di una città vivace che si raccoglie attorno al suo festival.

Nel pomeriggio mi raggiunge Roberta Biagiarelli, amica "attora" con la quale domenica sera sono a Modena per rappresentare "Europa di mezzo", una raccolta di racconti e suggestioni per entrare in quell'Europa sconosciuta che sono i Balcani. E' più di un anno che non ci vediamo e vorremmo rimettere mano alle storie. E così ci immergiamo in letture che spaziano dal Danubio alla città di Sarajevo della quale scopriamo in continuazione lati prima inesplorati.

Domenica è l'ultimo giorno del Festival dell'economia, avevo qualche idea sull'edizione del 2011 e ne volevo parlare con Tito Boeri che della manifestazione è un po' l'anima. Riusciamo a parlarci per pochi minuti, fra un evento e l'altro, e rimaniamo di restare in contatto scrivendoci. Quel che mi frulla per la testa riguarda il rapporto fra l'economia e la dimensione sovranazionale, con una particolare attenzione allo spazio euromediterraneo sul quale avvieremo come Forum un itinerario di iniziative lungo un anno. Oppure, riprendendo il messaggio di Saviano, con un'attenzione specifica su un tema di grande attualità come quello della criminalità economica e finanziaria. C'è un vaso di pandora zeppo di storie che non si conoscono, il business del traffico dei rifiuti tossici, l'uranio e il coltan, le banche aperte con i proventi della pulizia etnica, la fine che hanno fatto i sottomarini della Jugoslavia, venduti alla criminalità internazionale per i loro traffici, i traffici di armi che passano dalla Transnistria.

Nel tardo pomeriggio di domenica sono a Modena, nell'ambito della festa della cooperazione internazionale che si tiene al parco Amendola organizzata dall'amministrazione comunale. Un grande spazio verde nella città, dove i nuovi cittadini vanno a passare la domenica con le loro famiglie. L'"Europa di mezzo" è prevista dopo un concerto di musica gospel, quale manifestazione di chiusura di un'intera settimana di iniziative. Raccontare storie dopo un concerto non è la cosa più facile, ma con una piccola pausa e offrendo ai numerosi presenti la bosanska kafa il clima piano piano si crea, nonostante la serata sia tarda. Ed il pubblico rimane inchiodato lì davanti a noi ed ancora sta ad ascoltarci che è già passata mezzanotte.

 

 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea