"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

16/11/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
arancia blu
Giornata di incontri. Con il gruppo di lavoro di "Politica è responsabilità" ci troviamo per impostare un programma di incontri sul territorio attorno al tema "Il Trentino che vogliamo", uno sguardo rivolto al futuro, alle scelte di fondo che siamo chiamati ad assumere e che hanno a che vedere con la gestione delle risorse dell'autonomia, al terzo statuto ovvero al rapporto fra il Trentino e la prospettiva europea. Mi incarico di stendere un testo che possa fungere da riferimento e base per la discussione e cerchiamo di capire quali possono essere gli ambiti di riferimento (circoli del PD del Trentino? realtà culturali del territorio? l'iniziativa diretta di "Politica è Responsabilità"? altro ancora?). Il confronto avuto qualche sera fa a Martignano con il circolo locale del PD proprio su questi temi ci parla dell'attenzione e del bisogno che c'è di buona politica, di pensiero, di sguardo sul presente liberato dalle scadenze (e dalle miserie) quotidiane. Ma intanto ne viene fuori una discussione fra noi che evidenzia oltremodo quanto vi sia effettivamente bisogno di fermarsi a riflettere su dove stiamo andando.

Non ho il tempo di seguire in Commissione Bilancio tutte le audizioni sulla Legge Finanziaria e sul Bilancio Pluriennale: ne scelgo quindi alcune piuttosto di altre. Così oggi vado a quella sulla solidarietà internazionale e immigrazione. Oltre al presidente della Commissione e all'assessore Lia Beltrami sono l'unico della maggioranza ad essere presente. Temi, quelli di respiro internazionale, che vengono considerati di poco conto da una politica miope e provinciale. Associata alla beneficenza o agli interventi di emergenza, la solidarietà internazionale è pensata come aiuto allo sviluppo o, peggio ancora, come greppia per associazioni collaterali alla maggioranza. IN questo senso vanno infatti le osservazioni degli esponenti dell'opposizione. "Diteci quanti soldi vanno in cose concrete e quanti in chiacchiere" è il tono delle domande, che pure non andrebbero assecondate, tanto che mi tocca intervenire per dire a questi signori quel che vado dicendo da tempo e cioè che il fare privo di conoscenza può essere non solo inconcludente ma anche nocivo. Mentre dico queste cose so di rivolgere queste mie considerazioni non solo all'opposizione di centrodestra...

E' davvero troppo richiedere uno sguardo globale (o almeno europeo, che poi è la stessa cosa)? E' fuori dal mondo pensare una politica che sappia connettersi all'interdipendenza? Eppure l'economia è già da tempo su un'altra lunghezza d'onda, lo è la cultura, lo sono la ricerca e l'informazione virtuale. Mentre la politica appare ancora immersa, su questi temi come altrove, nel paradigma novecentesco...

M'incontro con il direttore del Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, per concordare le modalità del prossimo incontro nell'ambito del programma "Cittadinanza Euromediterranea". Il "dettaglio" della storia questa volta sarà il Censimento del 1910 che interessò tutti i paesi che a quel tempo facevano parte dell'impero austroungarico, e dunque Trento come Vienna, Budapest come Sarajevo. Il dettaglio sta nella seconda lingua parlata a quel tempo nella capitale bosniaca, lo spagnolo, e la connessione fra il 1492 e il 1992. Anche di questo avremo modo di parlarne, in questo diario come attraverso la voce di Abdullah Sidran, il più importante poeta bosniaco che sarà in Trentino per parlare di questo nei giorni 10 e 11 dicembre 2010. A 100 anni da quel censimento che ci raccontava di un'Europa frutto dell'attraversamento. Lo faremo alle Gallerie di Piedicastello, in un convegno che sarà pure un momento di festa di popoli e di culture.

L'ultimo degli appuntamenti è con Francesca e Federico che sono stati selezionati per un anno di Servizio civile al Forum, proprio per seguire una serie di attività connesse con la cittadinanza euromediterranea. Lavoreranno con noi per un anno intero, vorremmo ne condividessero l'impostazione culturale, gli obiettivi, le modalità. Cerco di essere molto diretto, per far loro capire che abbiamo cercato di imprimere all'azione del Forum una certa discontinuità ed un taglio non banale, esigente ed originale. Che prova ad uscire dai rituali del pacifismo affrontando temi fin qui privi di cittadinanza, come la banalità del male o l'elaborazione del conflitto. Che offre un diverso orizzonte alla cooperazione internazionale pensando alla relazione che mette in gioco le comunità piuttosto che all'aiuto che mette a posto le nostre coscienze. Che s'interroga sull'educazione alla pace perché capace di abitare i conflitti. Che si rapporta all'immigrazione riconoscendone il dolore ma anche l'opportunità che ne viene.

Uso una certa ruvidezza nel porre questi argomenti, perché vorrei che Francesca e Federico comprendessero a pieno la strada che stiamo cercando di percorrere, rivolta non solo all'indifferenza o all'istintivo chiudersi nella propria (relativa) condizione di privilegio, ma anche alla pace di maniera o quella, all'opposto, che riproduce lo schema ideologico dell'impero del male contrapposto agli ultimi della terra. La reazione è positiva, la sfida sembra condivisa. Chissà che non cominci a prendere corpo un collettivo che, nell'affrontarla questa sfida, cresce e fa crescere una diversa sensibilità, nella nostra comunità come nelle istituzioni che pure il Forum dovrebbe rappresentare?
 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea