"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Il tema della "Cittadinanza euromediterranea" non richiama le grandi folle dei Sepulveda, ma scava dentro la pace, obbligando ad interrogarci su temi semplici e complessi come il pane nostro o, come in questo caso, la "terzietà" nell'elaborazione del conflitto. Concetto elitario, forse, ma che il custode del Santo Sepolcro interpreta, probabilmente senza averne mai fatto sfoggia, con la naturalezza e la maestria che gli viene dall'autorevolezza del compito che la storia ha assegnato alla sua famiglia.
Dettagli della storia, abbiamo detto. E mi pare che stiamo colpendo nel segno, perché è così che possiamo smontare, pezzo per pezzo, gli argomenti dello scontro di civiltà (che poi si può declinare nei tanti particolarismi egoistici del nostro tempo). Avrei voluto vedere lungo le pietre della strada romana quei miei "colleghi" del Consiglio Provinciale che usano il crocefisso come una clava o che immaginano il primato della nostra "civiltà" occidentale...
Sono proprio curioso di vedere come nel corso di un anno e più tutto questo saprà mettere radici, costruire senso comune e capacità di osservare. Per il momento mi accontento dello sguardo stupito di Daniela, dei complimenti di Annalisa, della telefonata di Franco, dell'emozione di Alessandro, della delicatezza di Corrado e dei suoi amici musicisti. E delle parole di una giovane archeologa che alla fine della serata ci ringrazia per le cose che ha imparato.
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