"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

16/12/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
lupa
Prosegue in aula il dibattito sulla Legge Finanziaria. Quest'oggi dedicata alla disamina dell'articolato e degli emendamenti. Dagli 800 iniziali, si sono notevolmente ridotti ma certo è che a fine giornata siamo ancora all'articolo 40, in buona sostanza a metà della legge. Poi ci sarà il bilancio. Insomma, ci vorrà tutta la giornata di venerdì e ancora qualcosa di più. Per il momento tutto fila liscio.

Visto che il sangue non scorre in aula, l'attenzione si sposta verso la questione Kessler. Il gossip sulle dimissioni e su chi si siederà alla presidenza del Consiglio tiene banco. I cronisti non hanno seguito affatto il dibattito sulla relazione ("solo chiacchiere", diceva Al Capone nel film "Gli intoccabili" di Brian De Palma) ma sono molto attenti alle dichiarazioni sugli argomenti che fanno audience. E dunque, dire molto semplicemente che sarebbe utile che ciascuno facesse nel modo migliore il proprio lavoro, diventa subito una richiesta di dimissioni. Che Kessler, dopo il prestigioso incarico ricevuto in questi giorni dalla Commissione Europea , debba lasciare il suo seggio al primo dei non eletti lo trovo naturale, punto e basta. Il problema nasce dal fatto che con le sue dimissioni tutto il brutto spettacolo della politica intesa come presidio di posizioni di potere ricomincia (meglio sarebbe dire è ricominciato da tempo): i nuovi equilibri politici nel gruppo consiliare, chi andrà alla presidenza, chi coprirà gli incarichi lasciati vacanti in consiglio provinciale e regionale e così via.

Il nodo di fondo è che sono passati due anni e mezzo dal momento in cui si è costituito il PD del Trentino ma un vero processo di sintesi culturale, il diluirsi delle componenti, il considerare le storie delle persone semplicemente un elemento di arricchimento di tutti, non c'è stato. Questo è il vero problema, certo non aiutato nella sua risoluzione dalla degenerazione della politica in occasione di promozione personale. Poi, non c'è dubbio, ci sono anche nodi di impostazione politica, nei contenuti così come nel modo di intendere la politica, che peraltro emergono ogni volta che entriamo nel merito degli argomenti oppure nella verifica dei comportamenti.

Ma questo è uno spunto di riflessione, non interessa certo a chi è in cerca di clamore. O semplicemente di parole che infiammino il giornalismo politico. Così, rimango allibito dalla lettura dei commenti sul blog de L'Adige dedicato alla "querelle", dalla virulenza che possono assumere ma soprattutto da quel che rappresentano degli umori. Spero solo che non siano lo specchio di quel che c'è in giro, perché se così fosse saremmo davvero alla frutta.

La rappresentazione del reale che abbiamo in Consiglio è per fortuna diversa. Finiamo la seduta alle 22.15.

 

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