"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

07/06/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
sahara occidentale
Mi raggiungono al Forum Abdelali Etthiri e Assou El Barji. Sono originari del Marocco ma ormai trentini a tutti gli effetti, fanno gli operatori sindacali rispettivamente alla Cisl e alla Cgil, ma mi hanno chiesto d'incontrarli per parlare del loro paese di provenienza. Il tutto è partito qualche mese fa, in occasione dell'incontro con la rappresentante della popolazione uigura che veniva dopo la Conferenza internazionale sull'autonomia del Tibet. Abdelali fa parte dell'assemblea del Forum e in quella veste ha partecipato a quegli incontri ricevendone uno spunto per il suo paese, dilaniato da uno scontro che dura da decenni con le popolazioni sahrawi che rivendicano l'indipendenza del Sahara Occidentale, definito il più grande territorio non indipendente del mondo. Negli ultimi tempi si è avviato in Marocco un confronto a partire dalle aperture regionaliste della monarchia costituzionale che governa quel paese. Un'apertura che viene ritenuta un terreno fertile per affrontare il tema dell'autonomia, ponendolo come nuovo orizzonte per una proposta di autogoverno del Sahara occidentale. 

E' interessante che siano loro, nuovi cittadini del Trentino, a cogliere il valore dell'autonomia più di tanti autoctoni che invece la vivono come una condizione di privilegio piovuta dal cielo.

Un paese, il Marocco, che non conosco e che mi piacerebbe visitare. Da sempre dilaniato dal colonialismo spagnolo e francese, oggi questo paese vive una fase di relativa prosperità ed apertura. Ma la questione del Sahara Occidentale permane come nodo irrisolto. Avverto nelle parole di Ali e Assou un forte amore per la loro terra, un legame profondo che cercano di coltivare pur trovandosi bene in Trentino e avendo verso questa nostra terra la gratitudine per l'accoglienza che hanno ricevuto. Chiedono che un approccio analogo di studio e di elaborazione avuto verso altre aree regionali nel mondo sia messo in campo anche per il loro paese. Mi chiedo, anche sulla base dell'esperienza che ho avuto sulla questione dello status del Kosovo, quanto il tema dell'autonomia, piuttosto che dell'indipendenza, sia sentito nel Sahara Occidentale. Mi parlano delle recenti defezioni che ci sono state nel Fronte Polisario e di come sia in atto un ripensamento diffuso, a prescindere dal consenso che l'indipendentismo ha avuto in quella regione, a loro giudizio oggi minoritario. Ci proponiamo di parlarne con l'assessore Beltrami e di riflettere su un percorso da costruire insieme. Che vorrei far rientrare, in qualche misura, nell'itinerario sulla cittadinanza euro mediterranea che come Forum stiamo avviando.

Da un altro Mediterraneo è invece originario Andrea La Malfa, un giovane del PD del Trentino che studia all'Università di Trento originario di Milazzo. Chiede di incontrarmi per parlare di formazione e dell'opportunità di mettere in rete Trento con Bolzano nel proporre un'attività formativa rivolta ai giovani ma non solo. La cosa corrisponde al mio sentire (e al mio impegno di questi anni), tanto che mi verrebbe voglia di abbracciarlo. E che fa il paio con l'immagine - che mi viene raccontata - delle persone e dei molti giovani che domenica gremivano via Belenzani per assistere davanti al maxi schermo all'intervento di Saviano. C'è sete di sapere, di cultura, di buona politica, alla quale è necessario dare risposta non occasionale. Nelle forme che il PD si è impegnato a darsi e in quelle originali che dovremo pensare anche come "Politica è responsabilità".

Nel racconto che trasmette conoscenza. Sarà quel che faremo come Forum trenino per la Pace e i Diritti Umani, riprendendo lo stile che anche in questi giorni itinerari come "Passi e parole" hanno positivamente proposto. Raccontare la storia, studiare le nuove geografie, mettere alla prova i pensieri, sondare le parole ed il loro significato: è la condizione per elaborare il tempo passato. E creare così le condizioni per passare la mano, evitando che la storia si ripeta - scriveva Carlo Marx - come farsa.

Vado all'assemblea del PD del Trentino per parlarne con Ilaria Pedrini, che sui temi della formazione ha uno specifico incarico, ma non la trovo. La cercherò nei prossimi giorni, non vorrei lasciar cadere l'istanza di Andrea e di quanti continuano a pensare la politica come confronto delle idee prima ancora che strumento di governo del territorio.

 

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