"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

25/06/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
asino sardo
Fatico a staccare ma ci provo. Per la verità, basterebbe chiudere il telefonino con la consapevolezza che non c'è nulla di così importante da non poter fare a meno della propria presenza. Ma un malinteso senso di responsabilità e una cultura del limite teorizzata ma un po' più difficile da praticare, provano a tenerti attaccato alle cose di tutti i giorni.

Così piovono i messaggi. C'è il circolo del PD di Borgo Valsugana che promuove una serata di presentazione del DDL Kessler sull'acciaieria, nemmeno pensando che forse valeva la pena aspettare che fosse in campo anche la proposta più organica che abbiamo in gestazione. O almeno agganciare al tema dell'emergenza quello del futuro della Valsugana, magari riprendendo la proposta che abbiamo avanzato sul Lagorai, positivamente ripresa anche da altri nel dibattito su "L'Adige". Temo che la logica sia quella di rincorrere l'emergenza (e i Comitati) e di rinunciare alla politica.

E' quel che invece prova a fare la Commissione Ambiente del PD, almeno nelle intenzioni della sua responsabile Chiara Casagranda. Nella convocazione della Commissione, infatti, il testo che abbiamo elaborato io e Luca Zeni viene allegato come riferimento. Considerato che sono altrove, non potrò partecipare alla riunione, ma conto sulla capacità di affrontare la questione ponendo il tema della riconversione di quell'azienda e di un nuovo modello di sviluppo auto sostenibile ed integrato. Si è proposto nei mesi scorsi - a questo proposito - la costituzione di un Tavolo di lavoro in grado di affrontare questa diversa prospettiva, la cui autorevolezza potrebbe venire dal coinvolgimento, oltre che dei soggetti locali interessati, anche di figure di particolare prestigio sul piano ambientale, storico e della cultura della montagna. Con il vicepresidente Pacher abbiamo avanzato anche dei nomi e in questa direzione credo si debba proseguire, in un percorso che durerà necessariamente qualche anno fino al superamento dell'attuale insediamento industriale. Nel frattempo l'inquinamento andrà efficacemente monitorato, ma nella prospettiva di un altro modello di sviluppo.

Parlo di questo da un luogo come la Sardegna che ha risorse e bellezze straordinarie, ma che sono state devastate e saccheggiate da anni di colonialismo e da una cultura industriale che ha pensato bene di usare l'isola per l'industria pesante, per gli impianti petroliferi, per le basi militari. Un territorio di pregio ambientale unico al mondo come la Costa Smeralda svenduto ai miliardari e che ora è diventato un "non luogo". Villaggi sorti ovunque lungo la costa, uno uguale all'altro e tutti senz'anima, per gente che si ritrae verso la pecora bollita (uno dei piatti migliori della tradizione culinaria locale) e le espressioni più genuine della cultura locale.

Anche nel Nuorese e nell'Ogliastra, dove con Gabriella passiamo questi giorni di riposo, si vedono i segni della speculazione, ma qui l'amore per il territorio ha quanto meno attenuato questo processo. Se poi si sta un po' sull'interno come facciamo noi, in un piccolo agriturismo a due passi da Oliena e dalle fonti di "Su Gologone", allora il rapporto con la Sardegna più vera è garantito. E' da questo amore per la propria terra che può venire il riscatto di quest'isola. Per la verità, è quel che aveva provato a fare il presidente Soru prima che il centrosinistra si autoaffondasse, anche qui con le proprie stesse mani. Perché amore per la terra vuol dire interrogarsi sulla storia, sulle culture e sui saperi dei luoghi, sulla sostenibilità di quel che si propone di fare, sul carattere limitato delle risorse, sulla delicatezza degli ecosistemi.

Avere una terra così, da dove viene un Canonau d'eccezione come il Nepente, ricca di sorgenti d'acqua, dove la tradizione trasforma la farina in un pane così sottile che si scioglie in bocca, l'erba secca in latte e  formaggi deliziosi...  Avere un mare che non ha nulla da invidiare a quello dei Caraibi...  Avere una letteratura di straordinaria intensità narrativa come quella di Grazia Deledda e di Emilio Lussu... Sono gli ingredienti per una straordinaria prospettiva di autogoverno, di un futuro che la gente di qui dovrebbe saper prendere nelle proprie mani.

Ho imparato a voler bene a questa terra.

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da gianni rigotti il 27 giugno 2010 23:28
    Non stacchi?allora vai a Lanusei nell'ogliastra e guarda la tradizione della tessitura antica sui telai sardi!
    Alla Valsugana ci pensiamo quando torni.
il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea