"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

05/07/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
Elisabetta Vindimian
Giungo a Lavis un po' prima dell'orario di inizio della riunione del Circolo del PD. Ne approfitto per fare due passi nel centro storico del borgo che, da questo angolo visuale, appare in una luce diversa in tutto il suo fascino. Passo a salutare un tiglio, è in buona salute. Non sono andato di testa, quell'albero nel cuore di Lavis ricorda Elisabetta Vindimian, amica scomparsa l'8 febbraio 2004 ad Asmara mentre partecipava ad un periodo di conoscenza e di volontariato dedicato allo sviluppo locale di quel paese. Elisabetta era una persona di scienza che lavorava all'Istituto Agrario di San Michele, un'amministratrice della sua comunità, una volontaria in terre lontane e tante altre cose ancora. Ricordo come fosse ieri la telefonata che arrivò a casa in tarda serata per avvertirmi che una strana malattia s'era portata via da un giorno all'altro Elisabetta. Lo sgomento di quelle ore era grande come negli anni successivi il vuoto che la sua morte ha lasciato nelle persone che gli volevano bene e nella sua comunità.  

Nella piccola sede del Circolo del PD intitolato alla sua memoria, una foto testimonia il suo sguardo vivace che ci accompagna nella riunione dedicata ai temi ambientali. Ricordo le discussioni con Elisabetta proprio sul tema del ciclo dei rifiuti e dell'inceneritore, della sua competenza scientifica che ci aiutava a capire ragioni e limiti di una scelta controversa di cui ancora oggi continuiamo a discutere con sofferenza. Divisi fra il senso di responsabilità di cui dobbiamo farci carico e il ritrovarci a rincorrere l'emergenza con scelte tecnologiche invasive e che rischiano di indurre alla deresponsabilizzazione delle comunità verso il tema della prevenzione e del riciclo.

Della necessità di un approccio ai temi ambientali che non sia quello emergenziale discutiamo nella riunione del circolo. Ne sanno qualcosa a Lavis e nella Piana Rotaliana, dove il tema dell'inceneritore è stato agitato all'inverosimile durante la recente campagna elettorale da parte del centrodestra, giocando sulla paura. Questo significa parlare di modello di sviluppo del Trentino, delle scelte urbanistiche e della dislocazione delle funzioni, di un approccio moderno sulle questioni della mobilità da intendere in primo luogo come investimento sulle autostrade informatiche piuttosto che su quelle d'asfalto, di prevenzione dei rifiuti... E di un diverso approccio culturale che ha a che vedere con il senso del limite, con il concetto di sostenibilità (ma anche con la sua progressiva banalizzazione), con il tema della sobrietà.

E' un bel circolo quello del PD di Lavis, con voci e sensibilità diverse fra loro, ma esigente e stimolante. E così sono da un bel po' passate le 11 di sera che siamo ancora lì a discutere. Nei fatti è già iniziato il confronto che ci porterà il 24 di ottobre prossimo alle prime elezioni dirette delle Comunità di Valle. Ed è questa infatti la cornice nella quale iscrivere anche la discussione di stasera, un confronto che anticipa i temi che dovranno caratterizzare la costruzione dei programmi delle Comunità. Sui temi ambientali dovremmo smetterla di rincorrere gli avvenimenti, piuttosto organizzare un'offensiva ponendo con forza le questioni in un'ottica di responsabilità e di prospettiva. Quel che dovremo fare anche per quanto riguarda la vicenda delle acciaierie di Borgo Valsugana.

 

 

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