"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Forti del loro assedio al Trentino e alla sua ribadita volontà di non omologarsi alla "Padania", i consiglieri del centrodestra ci provano di nuovo. La mozione sarebbe destinata ad essere respinta, se non che qualche crepa nella maggioranza viene fuori (in casa UpT e nel Patt, ma anche nell'atteggiamento dei consiglieri Chiocchetti e Firmani) e allora viene cercata una mediazione. Ne esce un documento che non dice assolutamente niente, la premessa bocciata e nel dispositivo di Valdastico nemmeno si parla. Ciò nonostante si tratta a mio avviso di un mezzo passo falso, così da permettere al centrodestra di dire che sulla Valdastico qualcosa si è mosso. Su questo documento gran parte del nostro gruppo si astiene.
Prende poi il via la maratona sulla riforma sanitaria. Il titolo della legge indica di una riforma della salute in Trentino, ma a ragion del vero questo approccio è ancora là da venire perché la comunità nel suo complesso, il territorio, gli enti locali, non sono coinvolti in maniera strutturale. Ci troviamo di fronte ad una buona legge ma ancora nel solco della sanità, che investe più l'apparato e le strutture piuttosto che il coinvolgimento di tutti gli attori sociali attorno alla cultura della salute. Non so se ci sarà modo e tempo di ritornarci in questa legislatura. Condivide questo giudizio anche Mattia Civico che per il nostro gruppo ha seguito più di altri tutto l'iter della riforma anche come presidente della quarta Commissione legislativa provinciale. E ne parla nel suo stesso intervento. La discussione è destinata a proseguire, anche se sul testo che arriva in aula c'è un accordo quasi bi-partisan. Intanto l'aula è desolatamente deserta.
Negli interstizi del lavoro consiliare, trovo il tempo per scrivere un pezzo che viene pubblicato oggi su "L'Adige" a proposito dell'assurda morte del giovane camionista polacco di cui ho parlato nel diario di ieri e di ciò che svela. I giornali locali danno spazio al "Manifesto per una comunità responsabile" e Giuseppe Ferrandi che l'ha presentato mi chiede di far interloquire questa iniziativa con il sito di "Politica è responsabilità". Tutte le iniziative atte a costruire ponti di dialogo e di confronto nel centrosinistra sono benvenute e quindi bene così, anche se devo dire che il testo del manifesto non mette a fuoco le cose che ritengo cruciali sulle quali si chiede alla politica di fare un salto di pensiero. Alberto Faustini, direttore del "Trentino", mi chiede di interloquire con il "manifesto" ed accetto volentieri di farlo. L'unico problema è trovare un momento di concentrazione, fra le mille cose in ballo, non ultimo il fatto che venerdì prima dell'alba si parte per Sofija. Nel fine settimana saranno 2.696 chilometri in auto. Alla faccia del "Lento, profondo e soave" di cui ci parlava Alex Langer. Ma la leggerezza del passo non mancherà.
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