"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

26/07/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
lavori in corso
Finisco di scrivere un commento per il sito di Osservatorio Balcani Caucaso sul parere della Corte di Giustizia de L'Aja a proposito della proclamazione dell'indipendenza del Kosovo. Come sapete seguo da anni le vicende balcaniche e di fronte alla matassa sempre più ingarbugliata del Kosovo trovo che la politica sia proprio incapace di uscire dagli schemi angusti degli stati nazionali. Qualche anno fa, lanciammo come OBC la proposta di fare del Kosovo la prima regione europea, uno status del tutto innovativo a fronte di un impegno di pacificazione della regione nella prospettiva ravvicinata di inclusione dei Balcani occidentali nell'Unione Europea. Una proposta che implicava un salto culturale che purtroppo non c'è stato allora e che ancora non c'è, nella regione come nelle cancellerie europee. La cui necessità rimane intatta se non accresciuta dal blocco di interessi contrapposti che si manifestano nella regione.

Ci andrò in Kosovo questo prossimo fine settimana, per i dieci anni di cooperazione trentina con la regione di Pec/Peja. Nella delegazione ci sarà anche il vicepresidente della PAT Alberto Pacher, per la prima volta in Kosovo. Dopo la riunione della terza commissione legislativa provinciale, provo a raccontargli in pochi minuti questi dieci anni di relazioni. Praticamente impossibile e così ci viene in aiuto il libro, edito dalla casa editrice "Il Margine", che racconta questa storia. Si tratta di "Kosovo, tutto oK", della giovane scrittrice trentina Astrid Mazzola, che bene testimonia di un grande ponte costruito in questo tempo. Ne parlerò, come ho fatto altre volte, nel diario di viaggio che non mancherà di allietarvi.

Chiedo anche al vicepresidente Pacher se in questa Giunta si sia mai parlato della vicenda del collegamento sciistico fra il Trentino e il Veneto sulle montagne attorno all'altipiano di Folgaria. La risposta è quella che immaginavo e che avevo ipotizzato nel corso dell'audizione del Comitato che si oppone al collegamento da parte della Terza Commissione: no, non se ne è mai parlato. Se ne era parlato nell'ultima riunione di Giunta nella passata legislatura, il 18 ottobre 2008, con l'esecutivo con le valigie in mano. Pratica non nuova, se penso a quel che accadde nella prima riunione di Giunta di questa legislatura, quando venne fatta passare la scelta degli impianti sul Colbricon. Scelta che poi, grazie ad una mirabile azione di convergenza fra soggetti diversi, riuscimmo a bloccare.

Il fatto che le ruspe siano al lavoro nonostante l'unanime pronunciamento contrario del Consiglio provinciale pone un problema che va oltre la scelta sbagliata sul piano ambientale ed economico che questi impianti implicano, che tira in ballo il funzionamento della democrazia a fronte di potenti lobby che provano ad aggirare la volontà espressa dalla massima rappresentanza istituzionale dell'autonomia. La vicenda s'intorpidisce ulteriormente esaminando l'intreccio societario che sta dietro ed attorno alla società "Carosello Ski" che gestisce tutta l'operazione. Poteri forti, i soliti noti a cominciare da Dalle Nogare per arrivare a Marangoni.

Finita la riunione ne parlo con Pacher (che dell'ambiente ha la competenza in Provincia) che mi dice di condividere le mie perplessità e, di seguito, con il capogruppo del PD in Consiglio provinciale Luca Zeni, la cui posizione è di esplicita contrarietà al collegamento. E allora si tratta di riprendere in mano la questione, prima che sia troppo tardi e prima che la PAT s'impegni finanziariamente in un'impresa che già naviga in un mare di debiti.

Intanto come Commissione decidiamo di realizzare un sopraluogo sull'area interessata. E poi vedremo se qualche margine per fermare questa operazione ci sarà.

Mi sposto al Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani dove mi attende una riunione con il gruppo di lavoro operativo con il quale stiamo portando a conclusione il programma di "Cittadinanza Euromediterranea", iniziativa della quale avremo modo di parlare diffusamente. Anticipo solo che gli itinerari che metteremo in campo attorno ai temi della storia, dei pensieri, dei saperi e delle geografie fra il continente ed il suo mare sono davvero di grande suggestione.
 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea