"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

04/08/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
Golf Hotel 1952
Saranno vent'anni che non vado al Passo della Mendola. Un luogo di antico splendore, simbolo di un turismo che non c'è più. I grandi alberghi sono per lo più chiusi o diventati multiproprietà. Un po' di turismo ancora c'è, l'alta Val di Non è bella, ma è proprio la Mendola a darti la sensazione di un luogo fuori dal tempo.

Il vecchio Golf Hotel dove si tiene il seminario "Heimat - Europa" è una grande struttura (l'immagine in prima pagina è di una cartolina del 1952), terrazze e verande in legno, grandi corridoi e spazi per feste, un ascensore in ferro battuto fermo da anni, le scale per i piani superiori transennate. Insomma mi ricorda l'hotel Overlook, quello del film "Shining". E' di proprietà dell'Università Cattolica di Milano, ma ristrutturarlo immagino costi più ancora di ricostruirlo.

Così com'è può solo servire per farci qualche incontro non ufficiale e infatti il seminario si svolge in una grande sala a ridosso della veranda che dà verso la valle. Nell'aula un pubblico di giovani ventenni che vengono da due città tedesche e alcune città italiane, in un progetto europeo del Movimento per l'Unità (Focolarini).

Stanno lavorando da giorni, simulando la costruzione di un partito europeo. Non male come idea. Io sono lì su invito di Ilaria Pedrini, che coordina il progetto, come esponente politico locale e per le mie competenze sull'Europa e la sua parte di mezzo, i Balcani. A fine serata qualcuno dei partecipanti mi dirà che non immaginavano che un "politico" (quanto detesto questo termine...) potesse parlare loro di storia, di culture che si sono intrecciate, di nuove geografie.

Nella mia lezione, parto da una considerazione che poi è una semplice domanda: a che cosa pensiamo quando parliamo di Europa? A quella che c'è nell'immaginario collettivo, ovvero all'Europa occidentale, quella a 15 stati di qualche anno fa? A quella a 27 dell'Unione Europea? Ma quanti pensano ai paesi baltici quando si parla di Europa? Oppure a quella del Consiglio d'Europa che di Stati ne conta ben 47? Senza dimenticare l'esistenza di paesi indipendenti di fatto, o magari riconosciuti da altri paesi, che non sono parte nemmeno del Consiglio d'Europa (penso al Kosovo o alla Transnistria). Pensiamo all'Europa degli Stati o a quella delle Regioni alla quale si ispiravano i padri fondatori dell'europeismo, non a caso federalista? O, ancora, quanti cittadini europei conoscono l'origine di questa parola, la figura mitologica di Europa, figlia di Agenore, re di Tiro, che per la sua bellezza fece perdere la testa a Zeus che la rapì? Metafora straordinaria di un'Europa che nasce "fuori di sé"...

La traduzione dall'italiano al tedesco non è sempre facile, ma vedo ugualmente molta attenzione. Il mio racconto spazia lungo il corso della storia, degli intrecci che sono avvenuti nel Mediterraneo, del rapporto fra oriente e occidente, di come si sono tramandati i saperi, le conoscenze, la filosofia. Delle connessioni della storia, del califfato di al Andalus, del fatidico 1492 e della cacciata degli ebrei e dei musulmani dalla Spagna, delle radici plurali della cultura europea e del suo islam endogeno, delle speranze riposte nelle "magnifiche sorti e progressive" (questo tradurlo in tedesco era piuttosto complicato) e del loro infrangersi nell'"arbeit mach frei" di campi di sterminio, dei visionari come Rimbaud che pure misero in guardia dal "secolo degli assassini", del Novecento che nasce e muore a Sarajevo.

Le domande sono moltissime e decidiamo di proseguire con chi vuole nel dopocena. Così abbiamo modo di entrare anche nel merito di che cosa vorrebbe dire fare un partito europeo. Un esercizio che riguarda in primo luogo l'approccio ai problemi, che ci riporta alla necessità di una visione e di un pensiero europeo. Che non ci sono, almeno sul piano della politica italiana.

Spaziamo in ogni direzione fino a quasi le 11 di sera. Ragazzi curiosi, aperti... E' bello predisporsi a passare la mano.

 

 

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