"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

13/09/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
solitudini
Ci sono giorni in cui l'impegno politico non ti fa tirare il fiato, dove si sovrappongono incontri e riunioni, dove passi da un tema all'altro senza nemmeno avere il tempo di far mente locale. E' quel che mi capita oggi e quando arrivi a sera ti senti svuotato. Quel po' di energia che mi rimane lo uso per queste considerazioni di fine giornata.

Alle 7.30 sono davanti al computer, per preparare un po' di appunti per la giornata, per mettere in ognuno degli appuntamenti un po' di pensiero. Qualcosa s'incaglia. La stampante non funziona, la lavastoviglie di casa perde acqua e, come se non bastasse, fuori sembra autunno inoltrato. Per fortuna posso contare sugli angeli custodi delle Camalghe, Carlo e Daniele, senza i quali la nostra casa sarebbe in balia degli eventi.

Al gruppo consiliare ho solo il tempo di dare un'occhiata ai giornali e poi mi tuffo negli appuntamenti. Il primo è con Alberto Conci e Laura Bampi, al Forum. Nel percorso di revisione del protocollo istitutivo di "Millevoci", pensato allo scopo di mettere alla prova l'efficacia del Centro a dodici anni dalla sua istituzione e in un contesto che è andato radicalmente modificandosi, mettiamo in cantiere una giornata di lavoro che si dovrebbe realizzare agli inizi di dicembre per ricavarne spunti, idee ed indicazioni di lavoro oltremodo utili per il nuovo accordo. Un lavoro iniziato nel marzo scorso con un incontro degli operatori che hanno collaborato con "Millevoci" nel corso di questi anni del quale ho parlato in queste pagine, proseguito con i partner nella stesura di una bozza del nuovo protocollo ma soprattutto nella verifica della volontà di un cambio di passo, tanto attraverso la definizione di nuovi obiettivi quanto nel loro coinvolgimento più vero e che ci metta nelle condizioni di mettere in campo una coralità di soggetti, di sensibilità e di punti di vista. Interdipendenza, conoscenza, reciprocità: sono le tre parole chiave che ci possono aiutare nell'accompagnarci dall'integrazione alla piena cittadinanza. Corrispondono grosso modo a tre comunicazioni a ciascuna delle quali affiancare una suggestione offertaci da un testimone del nostro tempo. Ne esce una proposta che mi sembra convincente, oltre ad una conversazione piacevole e stimolante.

Alle 13.30 mi attendono nell'emiciclo del palazzo della Regione il gruppo anziani di Cadine, in visita al Consiglio provinciale. Sono i miei compaesani, un po' ci conosciamo e non servono tanti convenevoli. Non descrivo loro, se non di striscio, il lavoro che si svolge in quelle stanze. Piuttosto approfitto della loro presenza per parlare di un tema che mi sta a cuore e che vedo toccare anche la loro sensibilità: quello della solitudine come tratto del nostro tempo. Prendo spunto dalla vicenda tragica che abbiamo vissuto in paese, il ritrovamento dopo vent'anni del corpo senza vita di Francesco Vicentini, per parlare nella nostra solitudine, delle porte chiuse, delle paure che condizionano il nostro vivere, quelle immaginarie costruite ad arte e quelle reali che investono l'incertezza del futuro.

"Che cos'è la politica se non dire al tuo prossimo che non è solo?" Il fatto è che oggi la politica non è affatto questo, non rappresenta uno sguardo condiviso sulla realtà, ci gioca sulla paura della gente. Fatica ad offrire visioni e le persone si sentono sole in un mondo che cambia. Non ci sono più i luoghi adatti e allora tutto si riduce alla tua capacità di sopravvivenza, gli altri diventano sottrazione di spazio, prevale la paura.

Molte le domande, poco il tempo: così rimaniamo che mi chiameranno nei prossimi giorni per fare insieme una serata e approfondire le immagini che in pochi minuti ho loro proposto e magari anche di qualche problema locale come il trasporto pubblico che fatica a trovare soluzione.

Di lì a poco c'è la riunione della maggioranza provinciale per avviare il confronto sulla manovra finanziaria 2011. Tema di grande spessore, che richiede di coniugare rigore e fantasia. Il presidente Dellai propone lo slogan "rigore fiscale e rilancio della crescita". Ci sarà modo di parlarne nelle prossime settimane, per ora percorriamo le linee di fondo che ci vengono proposte ma dico subito che preferirei un richiamo forte ad una sobrietà che punti alla riqualificazione della spesa e degli investimenti, insomma lo slogan potrebbe essere "fare meglio con meno". Come si fa? Mentre ascolto il presidente butto giù un paio di pagine di appunti, scarabocchio parole: analizzare i fattori di criticità, rimotivare il personale della pubblica amministrazione, investire nella conoscenza, assunzione di responsabilità ovvero darsi degli obiettivi da raggiungere in ogni comunità, compartecipazione degli utenti ai servizi, puntare su investimenti che creano ricchezza collettiva, mettere in campo la capacità di risparmio della nostra gente... Ci lavorerò nei prossimi giorni e se avete qualche idea da suggerirmi, ben venga.

Un salto all'assessorato alla solidarietà internazionale per aggiornare Luciano Rocchetti su un po' di cose e poi al Forum dove mi attende la riunione del Consiglio della Pace e dei Diritti Umani. Contemporaneamente ci sarebbe anche la riunione del Coordinamento del PD del Trentino con i consiglieri provinciali, ma le istituzioni hanno necessariamente la priorità. L'ordine del giorno è piuttosto nutrito e a raffica parliamo della mobilitazione per Sakineh con un occhio attento all'inasprirsi della tensione in tutta la regione. A seguire, dell'emergenza alluvione in Pakistan e della proposta che abbiamo avanzato come Forum per attivare una campagna per il diritto all'acqua potabile, oggi la vera emergenza che coinvolge più di venti milioni di persone a rischio di epidemie. Aggiorno il Consiglio sul percorso per arrivare al nuovo protocollo di "Millevoci". Arriviamo così al punto centrale della riunione, ovvero il programma "Cittadinanza Euromediterranea". Ci abbiamo lavorato alacremente, la proposta è ambiziosa ma anche convincente e riceviamo i complimenti di tutti i presenti. Il tema delle radici della nostra cittadinanza viene trattato con la leggerezza del racconto e con la forza dei dettagli. Ci sto mettendo l'anima in questa cosa e se saremo capaci di darvi attuazione sarà questo il tratto del Forum. Ne riparleremo all'assemblea del Forum lunedì prossimo e a quel punto lo renderemo pubblico, ma intanto è importante che vi sia una larga condivisione.

La giornata è pressoché terminata. Ci sarebbe ancora una riunione al partito. Ma la misura è colma e preferisco scambiare qualche parola con Massimiliano Pilati di fronte ad un buon bicchiere di vino. Parliamo di quel che vorremmo dalla politica e della distanza che avvertiamo verso quella che c'è. Dei rituali che la uccidono, delle meschinità, dei piccoli poteri, della cattiveria. Dell'urgenza di sintonizzarla sulla realtà che si è smesso di raccontare.

L'accoglienza di casa si rivela un buon rifugio.
 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea