"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

21/09/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
attrezzi

Vediamo un po'. Ore 8.30, al gruppo, mi trovo con Francesca per condividere gli impegni del Forum su Millevoci. Alle 9.00 un salto al Forum per incontrare le rappresentanti dell'associazione Mimosa di Gardolo, che ci aiuteranno nell'iniziativa sul tema del pane che realizzeremo in piazza a Trento il 16 ottobre prossimo. Prove di cittadinanza euromediterranea.

Alle 10.00 inizia il Consiglio regionale. E' la prima riunione dopo la pausa estiva, ma il clima non è affatto diverso da quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle a luglio. Contrapposizioni scontate sulla surroga di un membro dell'Ufficio di presidenza fin quando la conferenza dei capigruppo non trova un accordo. E poi si passa a discutere della legge regionale sulla previdenza, competenza residua in capo alla regione, che in serata approviamo. Durante la pausa dei lavori, veloce riunione del gruppo consiliare dove parliamo proprio del percorso di ricerca e di stimolo sul futuro della Regione, sul quale affideremo un incarico ad hoc per definire una proposta che ci faccia uscire dall'imbarazzante inutilità di questa istituzione.

Nel corso del pomeriggio, faccio un salto di sotto, dove nel salone di rappresentanza della Regione inizia l'annuale assemblea degli organismi di volontariato internazionale. Tante persone amiche, esperienze di grande valore e profilo che contribuiscono a fare diverso il Trentino. Un mondo dai tanti volti, per la verità. Alcuni dei quali faticano ad uscire dalla vecchia logica dell'aiuto umanitario. Nelle oltre duecento associazioni rappresentate c'è un vero e proprio spaccato della nostra comunità, fra istanze di forte innovazione e molti conservatorismi.

Non riesco a seguirne i lavori, diviso come sono diviso fra il Consiglio Regionale che si chiude alle 18.00 e la riunione che inizia poco dopo del gruppo di lavoro con il quale sto costruendo un disegno di legge sul tema dell'educazione permanente. Con me intorno al tavolo per affrontare questo tema ci sono Edoardo Benuzzi, Franco Ianeselli, Chiara Ghetta, Michele Ghezzer, Adriano Tomasi, Alberto Tomasi. Ugo Morelli, Giuseppe Ferrandi e Dario Ianes, pure coinvolti, non sono potuti venire. E' la seconda volta che ci incontriamo, questa volta per analizzare la proposta di legge di iniziativa popolare sull'apprendimento permanente presentata nei mesi scorsi dalla Cgil e la legge regionale della Toscana su questo stesso tema.

L'argomento è di quelli che considero decisivi; la discussione, come già nel primo incontro, è davvero molto interessante. Siamo ancora nella fase preliminare ed è dunque necessario in primo luogo capirsi bene su quel che s'intende per educazione permanente, perché possono esserci accezioni diverse: lo studio finalizzato al conseguimento di un diploma o di una laurea, la formazione professionale, i corsi di aggiornamento legati agli ammortizzatori sociali, la rimotivazione delle persone nella loro attività professionale come nel volontariato, il piacere di innovare la propria conoscenza ed altri ancora.

Focalizzare questi aspetti diventa decisivo per poter articolare una proposta complessiva e nelle sensibilità presenti all'incontro si esprimono indirizzi o priorità anche diverse, in realtà complementari. Personalmente credo che l'educazione permanente rappresenti una condizione essenziale per abitare un tempo in continua e profonda trasformazione, una risposta alla crisi, il bisogno di definire strumenti per rimettersi in gioco.

Le idee e le proposte non mancano affatto, prima fra tutte quella di operare una vera e propria ricognizione delle opportunità formative che vengono offerte in Trentino, che sono moltissime e di cui spesso non si sa granché. Decidiamo di proseguire la fase di ascolto, promovendo una giornata di lavoro sul tema nella quale coinvolgere studiosi ed esperienze di qualità, in Trentino come sul piano internazionale. Mi piacerebbe poter presentare il DDL nel contesto della discussione sulla manovra finanziaria 2011, per cui inizieremo contestualmente a lavorare anche su un'ipotesi di articolato. Finito l'incontro condivido con Franco Ianeselli l'importanza decisiva di lavorare su questo terreno per attrezzare una piccola comunità come la nostra a vivere il tempo sapendolo guardare a viso aperto, senza venir soggiogati dalla paura né aggrapparsi al conservatorismo. Avverto una bella comunità di pensiero.

Sono ormai le otto di sera passate e sulla strada di casa la stanchezza si fa sentire.

 

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