"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

22/09/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
cantina
Una giornata pressoché estiva, che contrariamente a quel che sarebbe nel mio animo, trascorro davanti al pc, fra posta, skipe, preparazione di materiali, aggiornamento del sito...  Nel pomeriggio faccio la spola fra il Gruppo consiliare e il Forum, ma la giornata si anima solo verso sera, con la Sagra di Cognola, nei pressi di Trento.

Il presidente della Circoscrizione dell'Argentario, Armando Stefani, nel ricco programma di incontri, concerti, meeting che si svilupperanno nella festa del S.Rosario, ha previsto la realizzazione anche di una serata dedicata al "Gioco del piacere alle radici del cibo", articolata in un momento di parola e di pensiero, nella degustazione "alla cieca" di bollicine e casolet, in una cena a cura dei cuochi di Terra madre, il tutto in collaborazione con Slow Food che della serata è l'anima.

La serata prende il via con un incontro sul cibo e l'amore per la terra dove intervengono il responsabile provinciale di Slow Food Sergio Valentini e il sottoscritto come presentatore della Legge 13/2009 sulle filiere corte e l'educazione al consumo consapevole. Ad ascoltarci molte più persone di quelle che potevamo immaginare. Dopo le nostre esposizioni, sul ruolo di un'associazione come Slow Food e su quello della politica nel valorizzare i prodotti di qualità del territorio, nel fare sistema locale, nell'orientare in maniera virtuosa i consumi di una comunità, seguono molte domande. Ci vorrebbe tutta la serata, tante sono le osservazioni che vengono proposte.

Come già in altre occasioni, trattandosi di un tema dalle vaste implicazioni, il confronto tocca molti temi: l'agricoltura trentina e le derive monoculturali, la qualità del cibo e la sua tracciabilità, la salute, l'economia locale... Ma anche la cornice generale, ovvero un'economia che perde progressivamente, sotto l'influenza della finanziarizzazione, il proprio rapporto con la realtà. E' il tema dell'economia vera rispetto a quella virtuale, dell'economia legata alla produzione di beni utili rispetto a quella criminale, è il valore del ritorno alla terra.

Un forte applauso conclude questa parte dell'incontro dedicata alla riflessione. Entriamo così nei sapori della serata, con l'illustrazione delle caratteristiche del casolet, formaggio trentino diventato nel corso degli anni "presidio" Slow Food. Giampaolo Gaiarin, tecnico lattiero caseareo di Slow Food International , ci aiuta a comprendere quel che per fretta, incuria o incompetenza non riusciamo a cogliere ogni volta ci avviciniamo ad un pezzo di formaggio. Ed è interessante scoprire alcuni dei piccoli grandi segreti che può custodire un caseificio o una malga.

Questo passaggio fra il generale ed il particolare credo corrisponda bene alla dimensione necessaria di una politica che si proponga di abitare un tempo sempre più interdipendente, nella sua capacità di leggerlo ma anche nel mettere in evidenza lo spazio di ognuno per modificarne gli esiti.

 

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