"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

28/09/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
Valsugana, filanda
Inizia oggi una nuova sessione del Consiglio provinciale. All'ordine del giorno più di venti interrogazioni a risposta immediata, il disegno di legge sui rapporti con le istituzioni europee, un'altra proposta di legge per regolare i rapporti con la Provincia di Bolzano sulla centrale idroelettrica di Stramentizzo, un'infinità di mozioni ed altre cose di minore importanza.

Potremmo definirla una sessione di ordinaria amministrazione, se non fosse che devo seguire in prima persona alcuni dei temi che vengono trattati. Fra questi la mozione di Roberto Bombarda sul futuro della Valsugana. Un testo presentato già qualche mese fa e poi continuamente rinviato, in attesa di un chiarimento circa le iniziative legislative sull'inquinamento industriale. Ma dopo il passaggio di ieri in terza Commissione legislativa del Disegno di legge unificato sull'acciaieria di Borgo Valsugana e la sua approvazione, è bene trattare l'argomento. Perché la nuova legge, quando approvata, potrà sgomberare il campo dal tema che più ha destato allarme sociale, quello della salute dei cittadini e dei lavoratori, permettendoci così di affrontare serenamente quello cruciale del futuro, ovvero di un modello di sviluppo sostenibile della Valsugana, che possa fare a meno di un insediamento pesante come l'acciaieria.

La mozione in discussione ci permette di avere un primo scambio di idee. Propongo a Bombarda di modificare il dispositivo finale, aggiornandolo ed allargandolo. In questo devo fare i conti con il mio stesso gruppo consiliare, visto che il consigliere Bruno Dorigatti non vuol sentir parlare di riconversione dell'acciaieria che a suo modo di vedere (ma è effettivamente così) vorrebbe dire auspicare la chiusura di quell'insediamento industriale. Che sia questa la direzione nella quale si vuole andare in prospettiva, non c'è dubbio. Sarà un percorso lungo, complesso, che dovrà farsi carico dei lavoratori che vi sono occupati e della bonifica delle aree industriali inquinate, ma se non vogliamo trovarci fra dieci anni nelle stesse condizioni attuali, è necessario avviare da subito un progetto capace di individuare, a partire dalle vocazioni del territorio, un'alternativa di sviluppo.

Il dispositivo finale pone dunque il problema in termini generali, senza predefinirne gli esiti, indicando la necessità di un ripensamento sull'economia della valle, introducendo il tema dei parchi fluviali e del Lagorai, indicando una soluzione al tema della viabilità nella direzione di un alleggerimento del carico di veicoli attraverso forme di pedaggio per disincentivarne l'utilizzo specie per i mezzi pesanti ed altro ancora. Grazie a questo lavoro non facile di mediazione, ne esce comunque una mozione importante, che può aprire una fase nuova di confronto. O, almeno, speriamo che sia così, perché di mozioni e ordini del giorno inattuati ce n'è un vero e proprio cimitero. Ma su questo, con i consiglieri Bombarda e Zeni, concordiamo di avviare da subito una serie di incontri da realizzare in Valsugana, affinché il confronto - quello vero, fuori dagli allarmismi e dall'emergenza - possa prendere una direzione interessante e costruttiva.

Tra una mozione e l'altra cerco di seguire a distanza la preparazione della conferenza stampa attraverso la quale l'indomani presenteremo l'itinerario "Cittadinanza Euromediterranea": comunicati, manifesti, programma, cartoline e quant'altro, anche in vista della prima uscita di venerdì 1 ottobre a Palazzo Thun dove verrà presentato il percorso e rappresentata "L'incantadora" (se volete trovare posto e degustare i sapori mediterranei che lì verranno proposti, vi consiglio di essere a Palazzo Thun per tempo).

Finiamo alle 19.00. Ma non è finita la giornata. Raggiungo un gruppo di amici a Riva del Garda, provati e fortemente delusi per come lì vanno le cose nel PD del Trentino. Intorno alle scelte relative alle elezioni per le Comunità di Valle ma non solo.

Le istanze di rinnovamento si scontrano con pratiche e culture consolidate nel tempo, ma se prive di contenuto rischiano di apparire scontro di potere. Per questo insisto con loro sulla necessità di un profilo culturale e politico alto, perché è di questo che c'è bisogno e perché anche il ricambio avvenga non sulla base di personalismi bensì sulle idee e sull'agire politico. Non ho correnti da proporre, né teste da tagliare, di talebani ce ne sono in giro fin troppi. Ma un'idea nonviolenta della politica ancora fatica ad affermarsi. Provo semplicemente a parlare del mio stesso disagio rispetto ad un partito che nel suo raccogliere storie e pratiche diverse ha ereditato cose importanti ma anche modalità malate, opacità, furbizie.

Naturalmente non convinco nessuno, ma forse qualche dubbio, qualche motivo per considerare il PD del Trentino un luogo comunque utile a garantire cittadinanza politica a idee altrimenti destinate altrimenti alla testimonianza, spero di averlo fatto sorgere. E se alcune battaglie sono state vinte, come ad esempio aver impedito la realizzazione della centrale "Lago di Garda - Altissimo", è grazie in primo luogo a questo presidio.

Quando arrivo a casa, rintocca la mezzanotte.
 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Gianni il 29 settembre 2010 23:28
    Non hai piu' tempo!! Da lontano posso dire che il problema dello sviluppo alternativo e sostenibile per la popolazione di una valle come la Valsugana dovrebbe essere proposto alla discussione in tutte le sezioni della sinistra del trentino per almeno tre motivi:
    1. per raccogliere anche i possibili contributi dei vari iscritti, delle
    varie sensibilità e
    2. capire che competenze ci sono nella base e poi l'eventuale consenso
    3. produrre un modello di progettualità che tenga conto proprio delle sicurezze dei lavoratori per l'eventuale perdita del posto di lavoro in acciaieria (è importante partire da loro e con loro, non credere che chi lavora dentro sia contento e soddisfatto del proprio lavoro, della propria salute - lo può dire uno che in fabbrica ci ha lavorato, che ha lottato contro la chiusura delle fabbriche, Brinkmann, FMT, Valenti...) lo ripeti sempre che
    fare politica significa dire che non si è soli, allora un proposta forte
    dove ci sia anche la Provincia assieme ai lavoratori, un'elaborazione seria e condivisa.
    Se vuoi il mio piccolo contributo, sarò su dopo il 5 o 6 ottobre prima
    devo fare la TAC di controllo
    at salut
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