"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

14/07/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
gattopardismo...
Cambia il clima. Nella notte fra mercoledì e giovedì il Trentino è oggetto di una fortissima grandinata che compromette il raccolto di circa 3 mila ettari coltivati a mele ed uva. I danni - che variano a seconda delle zone dal 20 al 90 per cento dei raccolti - si registrano lungo l'intera asta dell'Adige, partendo da Ala per arrivare a Mori, Isera, Rovereto fino ad Aldeno, la Valsugana (Caldonazzo, Pergine e Levico) e la valle dei Laghi». L'assessore provinciale all'agricoltura, Tiziano Mellarini, afferma di non ricordare un evento di tale gravità ed estensione. La Provincia autonoma di Trento farà la sua parte, verificherà il danno e chiederà alla Comunità europea lo stato di calamità. Non dimentichiamo che il Trentino è l'unica area d'Italia dove l'ente pubblico interviene, finanziando fino all'80% della polizza di assicurazione contro le calamità naturali, ma ovviamente questo non consola più di tanto, perché ne va dell'economia del territorio. Certo è che i cambiamenti climatici espongono sempre più le produzioni del territorio ad eventi di carattere distruttivo ed anche questo dovrebbe farci riflettere sulla responsabilità verso la nostra impronta ecologica.

La Lega nord salta su ogni cosa e quindi chiede subito che i danni, non solo quelli all'agricoltura ma anche alle auto danneggiate dalla grandinata, vengano coperti con un intervento della Provincia. E' diventato uno sport, che gioca sul piano della ricerca del consenso in ogni "giardino".

Un atteggiamento analogo lo ritroviamo infatti nel DDL presentato dalla consigliera Franca Penasa, giunto oggi in aula, che chiede la cancellazione di una norma che impedisce di accedere alle sovvenzioni per l'acquisto della prima casa nel caso la cessione avvenga da parte di società commerciali in cui i parenti ne sono parte. In sostanza succede che se il figlio di un artigiano o di un piccolo imprenditore decide di acquistare un abitazione dalla società commerciale di cui il padre è socio, non può ottenere il contributo per la prima casa. Ciò non succede invece se il padre è socio di una società per azioni. Mi sembra il minimo e semmai dovremmo abolire il fatto che questo non accada per le SpA, ma invece la Lega vorrebbe estendere quel che altro non si configura se non come un privilegio. Il Consiglio provinciale boccia il DDL, ma questo ci racconta di come ragionano questi signori.

E' la difesa del particolare che davvero preoccupa, perché molte persone sono chiuse proprio in questa dimensione. Il motto di riferimento della Lega è "Prima i trentini", declinato nell'idea della difesa particolare di ogni sordo interesse individuale e di quelle categorie che già tendono a non farsi carico di nulla, che odiano le tasse e che fanno i furbi. Preoccupa altresì la narrazione che viene fatta di questa terra, descritta come in preda alla catastrofe e all'ingiustizia. Mi chiedo se c'è un minimo di onestà intellettuale e dove andremmo a finire se costoro governassero il Trentino...

A queste logiche corporative corrisponde una chiusura culturale impressionante. Ne è una prova la discussione che avviene in aula su una mozione presentata dal nostro gruppo consiliare (prima firmataria la consigliera Ferrari) sulla questione del testamento biologico: proprio oggi uno dei rami del Parlamento ha varato il testo di una legge nella quale si è fortemente depotenziato il diritto alle "direttive anticipate del trattamento sanitario" che di fatto non sono più vincolanti per il medico. Il dispositivo della mozione che prevede una specifica iniziativa da parte dell'azienda provinciale per i servizi sanitari per produrre, sulla base delle indicazioni del comitato etico, il materiale divulgativo ed informativo rivolto ai cittadini e agli operatori sanitari, viene approvato, ma la discussione che precede la votazione ci racconta davvero molto di un fanatismo ideologico del quale non credo si rendano conto quando vorrebbero togliere alla persona il diritto di decidere della propria esistenza.

Intanto i giornali locali sono pieni della polemica sull'auto candidatura di Margherita Cogo alla presidenza del Muse. Al di là del fatto che la politica viene piegata a destini personali, venisse fuori un'idea, un contenuto, un progetto... Niente. Io esisto e chiedo. Ma che modo è questo di pensare la politica? Abbiamo costruito il PD perché quel che c'era prima non andava bene, nelle culture politiche come nelle pratiche. Ho invece l'impressione che ancora una volta il Gattopardo, il cambiare tutto perché nulla cambi, stia avendo il sopravvento. Cosa che non riguarda solo il PD, per la verità. Vedo in giro troppa ipocrisia, troppo calcolo. E poche idee.

Insomma, dobbiamo davvero augurarci che il vento di cambiamento che viene dalla primavera araba non tardi a giungere fino a noi.

 

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