"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

20/10/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
rivoluzioni moderne?
Riprendo a pieno ritmo l'attività. Oggi prosegue il Consiglio provinciale e contestualmente ho un'agenda fitta di appuntamenti fino a tarda sera quando a San Michele all'Adige ci sarà la serata dedicata a "PensPlan e alla finanza di territorio". Ma procediamo con ordine.

Già nella prima serata di mercoledì devo presiedere il Consiglio della Pace e dei Diritti Umani. Un ordine del giorno piuttosto nutrito: l'aggiornamento sul cantiere "Afghanistan 2014" che ha preso il via nei giorni scorsi, l'adesione del Forum alla campagna "L'Italia sono anch'io" per i diritti di cittadinanza e di voto ai nuovi cittadini italiani, la nomina della Commissione per la selezione dei ragazzi che faranno il servizio civile al Forum nel 2012, un primo bilancio sul percorso annuale "Cittadinanza euromediterranea" e il quadro delle iniziative (ancora una decina quelle che sono in programmazione) da qui alla fine dell'anno, l'impostazione del percorso del Forum che si svilupperà lungo l'intero 2012 sul tema del "limite" (La pace nella sobrietà) e la sua presentazione il prossimo 28 ottobre alla fiera "Fa' la cosa giusta", la convocazione dell'assemblea del Forum per il prossimo 4 novembre. Potremmo parlare di tutto questo per delle ore, ma siamo davvero molto bravi e stringati e poco dopo le 20.00 sono in stazione a prendere Ali che arriva a Trento per una serie di incontri previsti nel giorno successivo.

La giornata inizia di primissimo mattino con la preparazione dell'incontro serale (studiare, tanto per capirci). Poi il Consiglio Provinciale. Questa sessione è dedicata prevalentemente alla trattazione di mozioni, con l'unica eccezione della legge sulla dislessia alla quale in particolare hanno lavorato alcuni colleghi del Gruppo del PD. Per il resto, niente di particolarmente importante. Riesco quindi a rendere compatibile i lavori d'aula con altri appuntamenti.

Vedo Stefano Raffaelli, il nuovo direttore della Risto 3 (la cooperativa leader nella ristorazione collettiva che conta ormai oltre mille dipendenti), a proposito dei criteri con i quali vengono assegnati gli appalti nella ristorazione collettiva nelle mense pubbliche, tema sul quale ho presentato nei giorni scorsi una question time (che potete trovare in prima pagina di questo sito) e che ha molto a che fare con la legge sulle filiere corte approvata un anno fa. Pensare di trattare la qualità nei bandi attraverso un sistema di crocette è davvero fuorviante, perché ha come effetto che il massimo ribasso diventa l'unico parametro. Quindi è necessario porvi rimedio, attraverso la richiesta esplicita e senza suggerimenti preventivi delle caratteristiche dei prodotti utilizzati, della loro tracciabilità, della loro provenienza (e sostenibilità energetica e ambientale). Come del resto prevede la legge che però non ha ancora un suo regolamento attuativo. Ci si trova perfettamente d'accordo e decidiamo di proseguire nell'iniziativa, ciascuno per le proprie competenze. In giornata sull'argomento metterò a punto un appuntamento con l'assessore Mellarini per la prossima settimana.

Nella pausa pranzo mi incontro con la delegazione palestinese che è giunta a Trento sul tema del credito insieme alla Cassa padana di credito cooperativo di Brescia. Si vorrebbe collaborare nel percorso da noi intrapreso nella costruzione di una relazione fra le attività di microcredito promosse dal Parc nei territori palestinesi e il sistema delle Casse rurali del Trentino. L'incontro avuto in mattinata ha però evidenziato un taglio ed un livello di strutturazione del confronto piuttosto diverso. Vedremo se sarà possibile far convergere le iniziative, purché non venga meno l'idea della sperimentazione (e della relazione) territoriale. In coda all'incontro con Paolo Tonelli, Mario Zambarda e Ali Rashid facciamo il punto sul programma di relazioni suggellato dal "patto" fra il Trentino e la Palestina nel settore rurale che richiede una forte regia da parte della PAT e degli altri soggetti coinvolti, cosa di cui parleremo nel pomeriggio in uno specifico incontro con il presidente Dellai. A brevissimo (primi di novembre) ci sarà una nuova delegazione che andrà in Palestina e che riguarderà in maniera specifica il settore produttivo del melograno e quello vitivinicolo. Gli incontri si rivelano molto positivi e concreti. Mi spiace solo di non essere riuscito ad incrociare in questi giorni Carlo Petrini, visto che su questo argomento avevamo definito un patto d'azione con Slow Food.

Con Dellai parliamo anche dell'esperienza avuta in Marocco e della forte attenzione che su scala internazionale viene rivolta alla nostra autonomia, al suo ancoraggio internazionale, alla sua esperienza avanzata di autogoverno ed insisto sul fatto che i nostri centri di ricerca internazionale si attrezzino per diventare un punto di riferimento nella risoluzione delle controversie territoriali. Il che farebbe della nostra Regione un vero e proprio laboratorio di idee, innovativo rispetto ad un confronto internazionale ancora appiattito sul concetto di stato-nazione e che potrebbe collocare il Trentino al centro di un sistema di relazioni davvero interessante (anche per i risvolti di promozione del nostro stesso territorio).

Arriva la notizia dell'uccisione di Gheddafi. Le immagini sono agghiaccianti: la rivolta libica finisce così com'è iniziata e - come ho sempre detto in questi mesi - qui del profumo dei gelsomini non c'è proprio traccia. Una vicenda che sin dal primo momento ha mostrato la sua natura novecentesca, una guerra fra clan sulla quale si sono mosse potenze internazionali come Francia e Inghilterra interessate a giocarsi un ruolo nella regione e nel controllo delle risorse di quel paese. Come per il sostegno al vecchio leader libico da parte dell'amico Berlusconi, anche nello schierarsi dalla parte degli insorti da parte dell'Italia di "democratico" non c'è un bel niente. Anche la fine della guerra avviene nella forma più classica, affinché la morte del tiranno possa coprire ogni altra responsabilità. Nessuna elaborazione della storia, come avvenne per la fine del regime rumeno e dei coniugi Ceausescu, mettendoli a tacere definitivamente così da togliersi da ogni imbarazzo e fare in modo che tutti possano vantare la propria verginità. Davvero un bell'esempio di diritto internazionale.

Altri incontri si susseguono fino al tardo pomeriggio, con la riunione della Commissione Ambiente del PD del Trentino. Parliamo del contributo da portare all'assemblea di lunedì prossimo e successivamente alla conferenza programmatica. Oltre ad una serie di schede tematiche, decidiamo di insistere sul tema di fondo che dovrebbe fare da cornice all'insieme delle nostre attività: ritorniamo alla cultura del limite, che con l'idea di sviluppo e di crescita che va per la maggiore centra ben poco. E che anche nel PD non è affatto scontata. C'è un lavoro culturale da svolgere e su questo c'è fra noi un sentire comune.

E, per finire, a San Michele, nella serata pubblica sulla crisi finanziaria e il ruolo che i soggetti della finanza locale potrebbero svolgere per provare a mettere il nostro territorio al riparo da un'economia impazzita, diventata un'enorme casinò. Con me ad interloquire con il pubblico presente c'è Giorgio Valzolgher, direttore di Laborfonds, il più importante fondo regionale per la previdenza integrativa. Con Giorgio c'è una vecchia amicizia, da quando poco più che ragazzino divenne militante sindacale nel commercio, poi nel sindacato confederale e poi questa in nuova ed impegnativa esperienza. La serata, nonostante il carattere "ostico" dell'argomento, è partecipata e dalle reazioni del pubblico anche piacevole. Non è facile trattare argomenti di macroeconomia in termini semplici e comprensibili, ma in questa serata che prende le mosse dalla mozione presentata in Regione dal nostro gruppo consiliare (e che mi vede primo firmatario) mi pare di poter dire che ci siamo riusciti. Più complesso sarà dar corpo al disegno che ne sta all'origine, quello di mettere gli strumenti finanziari di realtà locali come il sistema delle casse rurali del Trentino, Itas, PensPlan al servizio del territorio nell'investire sulle vocazioni strategiche e sulla capacità di innovazione di questa terra. La mozione impegnerà PensPlan in questa direzione, Laborfonds si sta attrezzando... e dunque è un inizio.

Per oggi, invece, abbiamo dato. Venerdì dovrei andare a Gorizia, ma devo rinunciare. Un po' perché ho molte cose da fare qui, un po' perché il limite è il limite, e vale per tutti.

 

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