"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

12/12/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
Vinicio Capossela
Prende il via con la reazione del Presidente Dellai la sessione del Consiglio Provinciale dedicata alla Legge Finanziaria e al Bilancio triennale 2012-2014. Stringata, essenziale perché preceduta da più momenti di illustrazione. Indica scenari, interdipendenze, natura e prerogative dell'autonomia, priorità di intervento. E dà risposte convincenti alle problematiche emerse attorno alla questione del debito della Provincia e della riorganizzazione della struttura amministrativa.

Incombe tanto nell'avvio del dibattito consiliare sulla finanziaria, come nella riunione straordinaria del Consiglio convocata nel pomeriggio per discutere due mozioni delle minoranze sulla politica industriale della PAT, la situazione di incertezza che viene dalla manovra del governo Monti in ordine all'applicazione del Patto di Milano sulle nuove tasse che verranno pagate in Trentino e la quota da riservare all'erario. Denari la cui destinazione appare incerta ma sulle quali l'emendamento presentato dalla delegazione parlamentare trentina almeno tiene aperta la trattativa.

Accolta? Respinta? L'incertezza viene dipanata solo in tarda serata con l'accoglimento, il che però ci dà garanzie solo sulla trattativa mentre, nel frattempo, questi soldi verranno incamerati dallo Stato. Sono in ballo decine di milioni di euro che si aggiungono ai sacrifici imposti dalla manovra nazionale.

In queste stesse ore la città è attraversata da gruppi di lavoratori in sciopero contro la manovra del nuovo governo che si riuniscono davanti al Palazzo del Governo, numerosi insegnanti affollano (fino a non poterli contenere) la sala della cooperazione tanto da essere dirottati in Piazza Dante, altri lavoratori precari presidiano il palazzo della Regione: domina insomma l'incertezza sul futuro, fatta da criticità sociali acute ma anche stili di vita non negoziabili e sacche di privilegi. Perché è certo che se cresce la fatica a far quadrare i conti a fine mese, è altrettanto vero che decine di migliaia di persone affollano i mercatini e i centri commerciali, in una spirale consumistica che non ha niente a che vedere con la sobrietà che da più parti s'invoca.

La sobrietà non è sinonimo di miseria o di povertà, è stile e misura invece. L'eleganza non è un vestito costoso, è lo specchio del tuo animo. Quello che trasmette Vinicio Capossela agli studenti nella Facoltà di lettere parlando di Ulisse e delle creature degli abissi, in fondo al mare o nella nostra quotidianità. Quella che regala alle quasi mille persone che affollano l'auditorium Santa Chiara nel concerto serale nel cuore della balena. Che poi non è solo un concerto, è uno spettacolo teatrale e un recital di poesia. Che ti coinvolge nel fascino dei suoni e delle parole. Senza risparmio, in una cosa che cresce con lo scorrere della serata, fino a dopo mezzanotte quando ci regala il pezzo conclusivo, Le Sirene, che ti entra dentro e ti interroga sul senso delle nostre vite.

"Le sirene ti parlano di te
quello che eri
come fosse per sempre
le sirene
non hanno coda né piume
cantando solo di te
l'uomo di ieri
l'uomo che eri
a due passi dal cielo
tutta la vita davanti
tutta la vita intera
e dicono
fermati qua
fermati qua

le sirene ti assalgono di notte
create dalla notte
han conservato tutti i volti
che hai amato e che
ora hanno le sirene
te li cantano in coro
e non sei più solo
sanno tutto di te
e il meglio di te
è un canto di sirene
e si sente nel rimpianto
di quanto è mancato
quello che hai intravisto e non avrai
loro te lo danno
solo col canto
ti cantano di come sei venuto dal niente
e niente sarai

uhhhhhhhhhhhhhhhhh

le sirene sono una notte di birra
e non viene più l'alba
sono i fantasmi di strada
che arrivano a folate
e hanno voci di sirene

riempi le orecchie di cera
per non sentirle quando è sera
per rimanere saldo
legato all'abitudine
ma se ascolti le sirene
non tornarai a casa
perchè la casa è
dove si canta di te
ascolta le sirene
non smettono il canto
nella veglia infinita cantano
tutta la tua vita

chi eri tu
chi eri tu
chi sei tu

chi eri tu
chi eri tu
chi sei tu Mnemosynè? [nota: è uno dei Titani e la madre della Muse, la memoria]

perchè continuare fino a vecchiezza
fino a stare male
e già tutto qua
fermati qua
non hai più dove andar

le sirene non cantano il futuro
ti danno quel che è stato

il tempo non è gentile
se ti fermi ad ascoltarle
ti lascerai morire
perchè il canto è incessante
ed è pieno d'inganni
e ti toglie la vita
mentre la sta cantando

uhhhhhhhhhhhhhh"
 

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