"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

24/11/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
muro di gomma
Faccio fatica. La mia vita è stata impegno, passione, ricerca. Mi ha accompagnato un'immutata capacità di indignarsi, il disincanto per le cose del mondo ma anche la curiosità e lo stupore della meraviglia. Per questo faccio davvero fatica quando ho a che fare con il cinismo e la disonestà intellettuale.

E purtroppo oggi la politica ha molto a che fare con tutto questo. Avverto distanze profonde, difficilmente riducibili. Che mi portano su altre strade, quand'anche ritenga decisivo presidiare le istituzioni. Ma vi volevo dire come la contraddizione stia diventando per me lacerante.

Il passaggio è poi oltremodo delicato, in Italia come qui. Richiede senso di responsabilità ma anche capacità di scrollarsi di dosso culture vecchie ed inservibili. Ed invece la rappresentazione della politica non sa fare altro che riproporre schemi già visti, rapporti di forza, l'uso della stampa a sostituire il confronto politico, aggravati dal condizionamento inquinante dei destini personali.

Sono alcuni giorni che rimugino fra me e questo diario (ma di questo ho parlato anche pubblicamente, l'altra sera a Roncegno) del declino della sinistra in Spagna, come paradigma di una sconfitta riconducibile non tanto agli effetti della crisi quanto l'incapacità di riannodare sguardi e appartenenze oltre le divisioni ottocentesche. Come se bastasse dire qualcosa di sinistra...

Misuro questa distanza anche qui, nel mio impegno istituzionale. Nel pomeriggio inizia in Prima Commissione legislativa il voto sulla Finanziaria 2012. E' anche una delle scadenze per la presentazione degli emendamenti, ferma restando la possibilità di proporne altri anche direttamente in aula, insieme agli ordini del giorno. Per questa ragione ci riuniamo in tarda mattinata come Gruppo consiliare del PD del Trentino, ma quel che emerge è che fra noi non c'è affatto condivisione d'intenti.

Devo dire che questo non riguarda solo e tanto i singoli emendamenti, quanto un atteggiamento più generale verso il governo provinciale. Ci sono due questioni di peso, il tema del pareggio di bilancio e la proposta di riorganizzazione dipartimentale della Provincia, che fanno emergere un dissenso più profondo e il venir meno di un rapporto di fiducia verso la Giunta. Ma è davvero improprio affidare questi nodi alla presentazione di emendamenti, trattandosi di nodi che andrebbero affrontati in altre sedi e solo in ultima istanza in Consiglio e sulla Finanziaria.

La prima, quella del pareggio di bilancio, viene caricata di valore simbolico, ma in realtà la situazione trentina è caratterizzata da un debito fisiologico, assorbito largamente da investimenti realizzati attraverso le società di sistema. E' evidente che in una situazione di forte difficoltà sociale, il ricorso ad interventi di difesa del reddito o del lavoro non corrisponde esattamente a misure strutturali. Ma la politica ha il dovere di occuparsi di questo ed è stato giusto nelle precedenti finanziarie introdurre forme di salario sociale. Che non sono affatto in contraddizione con un approccio caratterizzato dalla sobrietà e dalla cultura del limite. Una discussione sulla quale intendo ritornare nei prossimi giorni e che francamente poteva essere posta nell'ambito della coalizione, non certo attraverso lo strumento dell'emendamento non concordato.

Lo stesso dicasi per quanto riguarda l'organizzazione dei dipartimenti e più in generale sul riassetto dell'apparato provinciale. Tema questo di assoluto rilievo, di cui si è iniziato a discutere prima dell'estate, in una riunione della maggioranza dove ci è stata presentata una prima ipotesi di progetto di riorganizzazione della PAT.

Tanto per capirci, è questa l'altra faccia della riforma istituzionale tanto è vero che se oggi riscontriamo delle difficoltà di far procedere la riforma delle Comunità di Valle lo si deve in primo luogo proprio ad un apparato che non vuole cedere potere. Si tratta, come si può ben capire, di un tema delicatissimo sul quale la Giunta chiede una delega di lavoro. In terza Commissione ho votato a favore dell'articolo 24 proprio ricevendo garanzie dall'assessore Mauro Gilmozzi che il disegno che deve informare il percorso di riorganizzazione debba essere condiviso in sede consiliare. Quel che invece appare proprio come un errore politico è la scelta di sottoporre questo articolo ad abrogazione o al voto di astensione, che si configura come un atto di sfiducia. Che depotenzia la riforma e la riorganizzazione, quasi dovessimo rappresentare la buca delle lamentazioni corporative, dei dirigenti messi in discussione, dei conservatorismi e delle inamovibilità.

Aggiungiamo il fatto che nella finanziaria si esplicitano le più strane dinamiche, talvolta connesse con il consumarsi di qualche vendetta e, diciamolo, con l'avvicinarsi della fine della legislatura e il bisogno di visibilità.

Esprimo il mio dissenso nella riunione di gruppo, dove tende a prevalere l'orgoglio ferito di chi si sente inascoltato pur essendo quello del PD il gruppo di maggioranza relativa. E, in assenza degli assessori, la mia posizione è di minoranza. Nonostante la richiesta di avere un incontro di chiarificazione con il Presidente venga accettata, in Commissione Bilancio Margherita Cogo si astiene e questo, oggettivamente, non è un bel segnale di coesione.  

E infatti il clima si alza, al di là dell'effetto serra. Per parte mia, decido di non presentare - almeno per il momento - alcun emendamento. Un segnale di responsabilità, e vi assicuro che punti sui quali proporre delle modifiche ne avrei molti, dall'estensione delle agevolazioni Irap al sostegno dei soggetti economici che si approvvigionano dei prodotti del territorio, alla costituzione di un fondo per il finanziamento delle azioni di programma sulla legge sulle filiere, al rendere più consistente il fondo per le nuove leggi...

Predispongo invece una serie di ordini del giorno su alcuni dei nodi di fondo che riguardano la finanza di territorio, la qualità negli appalti pubblici, l'animazione territoriale, i ragazzi nati in Trentino da genitori originari di altri mondi. Ma di questo vi parlerò in seguito.

 

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