"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

14/10/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
antiche civiltà
Giovedì è stato un giorno particolare, non c'è che dire. "Uno mattina" trasmette un servizio sull'amianto in Italia, dedicando uno spazio anche alla realtà trentina e al Disegno di legge che ho presentato per la bonifica del nostro territorio dalle conseguenze di questa pesante eredità. Che una proposta legislativa del Trentino arrivi su Rai 1 in effetti non è cosa di tutti i giorni. E, devo dire, sono contento del fatto che il taglio del servizio si riveli equilibrato, le testimonianze efficaci.

Nello stesso giorno in Terza Commissione Legislativa provinciale apriamo questo DDL insieme a quello presentato sullo stesso argomento dai consiglieri Eccher e Sembenotti, quand'anche più mirato al tema dell'informazione. Avverto una diffusa condivisione e gli stessi dirigenti della PAT, in genere prudenti nel prendere posizione sui testi di legge, indicano l'utilità della proposta nel dare più forza al lavoro che già si sta facendo seppure ancora sul piano del monitoraggio della situazione.

Ho già avuto modo di illustrare la proposta di legge sulla bonifica dall'amianto ai lettori di questo blog. Mi limito dunque a dire che i due DDL, sostanzialmente compatibili, arriveranno in aula nella sessione di febbraio con un testo unificato. Oltre alle audizioni previste a cavallo fra dicembre gennaio, mi propongo di realizzare un percorso di incontri sul territorio, per illustrare la proposta ma soprattutto per creare un contesto culturale favorevole, fatto di comportamenti oltre che di norme, cosa niente affatto scontata.

Fra poche ore sarò in partenza per il Marocco, dove sono stato invitato a parlare dell'esperienza di autogoverno del Trentino e del Sud Tirolo. La cosa mi stimola molto, perché quel paese intende affrontare l'annosa controversia del Sahara Occidentale, fra istanze di indipendenza e di autogoverno, con strumenti nuovi. Preparo un po' di appunti per la conferenza, non è così semplice spiegare la nostra autonomia ad un uditorio così particolare, come non lo è proporre un cambio di paradigma che, superando il concetto di stato-nazione, si proponga in una prospettiva regionale e insieme sovranazionale.

Con gli amici afghani, nei giorni scorsi, ci siamo compresi al volo ed era come se una pista di lavoro si aprisse improvvisamente. Ovviamente non ci sono modelli da proporre, ogni situazione è una storia a parte, ma esperienze da raccontare, questo sì.  In questo villaggio globale aprire prospettive diverse, sparigliare rispetto a consuetudini mentali e vecchi paradigmi, diviene essenziale. E spero proprio che ciò avvenga anche in questa circostanza. In ogni caso sono davvero curioso di quale potrà essere l'accoglienza, sul piano delle idee naturalmente.

Quando qualche tempo fa proposi al presidente Dellai di immaginare la nostra Regione come laboratorio sull'autonomia, così come è avvenuto per il Tibet con la Carta di Trento, pensavo esattamente a questo. Il mondo è pieno di popoli non riconosciuti, di nazioni senza stato, di territori privi di autogoverno. Quando l'autodeterminazione degli uni contrasta con la sovranità degli altri, due diritti confliggono e non è facile venirne a capo. Ed è qui che si misura l'originalità del pensiero. Staremo a vedere quel che ne viene. Così venerdì mattina me ne parto per Roma e insieme all'amico Ali Rashid in serata siamo a Fiumicino, destinazione Casablanca.

Mentre scrivo è notte fonda e siamo ancora sul volo che ci porta in Marocco, per quanto mi riguarda per la prima volta. Arriveremo a Casablanca intorno alle 23.30 locali (l'una e mezza in Italia) dove ci stanno aspettando. Chissà quel che ci riserverà l'indomani...  Spero davvero che questa fatica sia ben spesa, per ciascuno di noi ma soprattutto per loro, per un paese che trascina un conflitto da mezzo secolo senza trovare una soluzione negoziale e che tiene una popolazione come quella saharawi a vivere in degradanti campi profughi.

Dimenticavo di dire che ieri un giornalista del Trentino mi ha chiamato per raccogliere qualche mia considerazione attorno alla proposta di legge riguardante il software libero che ho presentato la scorsa settimana. Oggi il quotidiano dedica il focus in prima e in tutta la terza pagina proprio alla mia iniziativa legislativa. Che la questione sia di particolare attualità non ci piove, che le ricadute economiche possano anche essere rilevanti lo stesso. Nei ritagli di tempo di questa giornata di spostamenti finisco di scrivere un pezzo per il Corriere del Trentino proprio su questo argomento.

Ancora un'ultima annotazione. Trovo Ali in buona salute, nel corpo come nella vivacità intellettuale che esprime. Una buona notizia, dopo mesi di trepidazione che non ho ancora del tutto lasciato dietro di me.

 

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