"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

20/07/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
La vecchia copertina di uno straordinario libro di Gustave Flaubert, Bouvard e Pecuchet
Riprende il Consiglio Provinciale. In esame il testo unificato dei disegni di legge sugli incentivi alle imprese, una proposta che intende segnare un passaggio importante dopo gli interventi anticrisi delle leggi finanziarie dell'ultimo triennio. Il dibattito consiliare è però a dir poco penoso.

Gran parte delle voci dell'opposizione sono un disco rotto, qualsiasi sia l'argomento in discussione sentiamo sempre gli stessi argomenti ed una descrizione del Trentino a dir poco terrificante: "il sistema degli incentivi agli amici degli amici", oppure "il Trentino è diventato il mezzogiorno del nord" (con il tono dell'offesa, s'intende), o ancora "in Trentino non cresce più niente, lo avete inaridito"... lasciando intendere una situazione allo sbando e nelle mani di una cupola. Insomma, il Trentino sarebbe un territorio preda di un sistema mafioso, dove la gente vive sul lastrico, dove le piccole imprese sarebbero tartassate dal fisco e dalla burocrazia, dove l'energia è stata regalata ai soliti noti, la scuola alla deriva, i servizi affidati ad un privato sociale (la cooperazione trentina) collaterale al potere e così via. Cito a memoria, ma un giorno di questi, visto che questa dotta analisi viene reiterata su ogni argomento, mi prenderò il tempo di annotarmi le perle di questo scioccchezzaio.

Metto giù qualche appunto per un intervento da svolgere in aula, ma è difficile trovare un terreno di confronto con persone che non hanno uno straccio di memoria storica sui processi di sostegno alle imprese, sul ruolo dell'agenzia del lavoro, sugli ammortizzatori... se è vero che fra i "colleghi" sono in molti a non sapere nemmeno che cosa sia la legge 300, il "progettone" o anche il più recente (si fa per dire) passaggio di competenze in materia di gestione delle risorse energetiche. E' come se mancassero i fondamentali...

La cosa più fastidiosa è che sia completamente saltata una normale dialettica fra maggioranza e opposizione. Di fronte ad un dissenso circoscritto, su una legge importante ma non fondamentale, dopo essersi astenuti in commissione, si annuncia (e si avvia) l'ostruzionismo? Complice un regolamento dove il tempo contingentato è obbligatorio solo sulla legge finanziaria, bastano sette consiglieri per paralizzare i lavori d'aula. In altre parole, la Lega ha trovato il modo di scardinare l'attività consiliare mettendo in scacco una peraltro ampia maggioranza semplicemente attuando l'ostruzionismo su ogni argomento, costringendo la Giunta ad una trattativa separata ed in buona sostanza rendendo pressoché inutile il lavoro delle commissioni consiliari.

Se così sarà anche in futuro, nei prossimi due anni di legislatura il lavoro dell'assemblea legislativa verrà pesantemente condizionato e non ci resterà che cambiare il regolamento (operazione non certo facile) o affidarci alle leggi finanziarie, facendole diventare una sorta di "omnibus". E' avvilente, ma così non è tollerabile continuare.

Dopo una due giorni di melina, sembra infine profilarsi una via d'uscita, ma - qualsiasi sia l'esito della mediazione - non lo ritengo affatto un buon risultato. Non è accettabile che ci sia qualcuno che in aula abbia il diritto di veto. Tutto questo non aiuta la democrazia. Non è un grande spettacolo nemmeno quello che si svolge in Parlamento, né nel tintinnio delle manette, né nel dover prendere atto di una politica fortemente intrecciata con gli affari.

Se poi questo stesso Parlamento vara una finanziaria lacrime e sangue per i cittadini e lascia sostanzialmente intoccati i privilegi della politica, si può ben comprendere l'indignazione che cresce insieme all'antipolitica. E sembra non contare nulla che l'unica realtà regionale dove si è avuto il coraggio di eliminare totalmente i vitalizi e di sterilizzare qualsiasi forma di aumento delle indennità, sia proprio la nostra. In questo polverone mediatico, un minimo di distinguo è chiedere troppo? Se poi nei panni dei moderni Savonarola sono esponenti di caste ben più privilegiate, siano essi imprenditori che giornalisti, fa amaramente sorridere.

Oggi i principali quotidiani locali pubblicano con grande rilievo le dichiarazioni dei redditit dei consiglieri provinciali. Sarà pur affar mio, ma per quanto mi riguarda il taglio dell'indennità al 50%, come i lettori di questo blog sanno, lo sto praticando sin dall'inizio della legislatura.

 

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