"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

31/08/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
Siria, antiche civiltà

Per la comunità islamica del Trentino è la fine del Ramadam. Un giorno di festa, ma anche l'occasione per un rinnovato impegno da parte della comunità e delle istituzioni trentine nel processo di costruzione di una piena cittadinanza, a cominciare dal diritto ad un luogo di preghiera per i credenti. E per questi nuovi trentini di sentirsi responsabilmente parte integrante di un territorio. Nel saluto che il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti porta alla "Festa del Fitr" che conclude il Ramadam questo messaggio esce forte e chiaro.

"Il Ramadan insegna la pazienza, l'altruismo, la solidarietà e l'amore per il prossimo, come  si dice è il mese, il corso intensivo di educazione e del cambiamento in positivo - scrive il Presidente Comunità Islamica del Trentino Alto Adige Aboulkheir Breigheche - ... mi piace dire che il Ramadan ci insegna di come essere buoni cittadini".

Vedo Aboulkheir Breigheche il giorno seguente al Forum. Ci incontriamo insieme ad Adel Jabbar per parlare della situazione in Siria, che del presidente della Comunità islamica è il paese d'origine. Dall'inizio della primavera siriana il regime ha assassinato più di duemila persone, i cui nomi sono stati raccolti uno ad uno da Amnesty International. E' il tragico epilogo del potere familistico di  Bashār al-Asad, il quale non ha esitato ad usare carri armati e persino navi da guerra per bombardare le città insorte.

La Siria è un paese chiave nella regione, al pari o forse più dell'Egitto. Ventiquattro milioni di abitanti, questo paese ha una raffinata tradizione culturale ed anche sul piano politico, nonostante il monopolio del potere da parte del partito Ba'th, è stato in passato luogo di confronto culturale che rappresentava un punto di riferimento per l'insieme del mondo arabo. Nonostante la violenta repressione, la rivolta democratica prosegue e ci chiediamo che cosa possiamo fare come Forum per sostenerne le ragioni. Nelle scorse settimane si è costituito un Consiglio nazionale di transizione e decidiamo di invitare in Trentino i suoi rappresentanti. Intanto lunedì prossimo, in occasione dell'incontro con il regista tunisino Mourad ben Cheikh che stiamo promovendo, della primavera - fra speranze e disincanto - faremo il punto.

In tarda mattinata ho un appuntamento con il presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Gli consegno il testo del Disegno di Legge sul software libero per una condivisione di massima. E' ancora un documento in itinere, ma ben strutturato, che richiede un'attenta verifica delle trasformazioni che potrebbe mettere in campo, dei costi della migrazione dall'attuale software proprietario al software libero, dei benefici che ne possono venire. Oggi il Corriere del Trentino riprende nuovamente e con un certo rilievo l'argomento, riportando alcune mie considerazioni sul valore di una proposta come quella articolata. Dellai si dimostra interessato e non appena si sarà confrontato con i suoi dirigenti prevediamo di rivederci.

L'incontro è anche l'occasione per parlare di un progetto rivolto alla Regione affinché si doti di uno spazio di ricerca e di elaborazione sulle autonomie locali nelle controversie internazionali. L'interesse verso la nostra esperienza autonomistica è venuta in questi mesi da molte parti, dal Tibet alla minoranza uigura dello Xinjang, dal Sahara Occidentale al Kosovo, dal Caucaso all'Afghanistan. Gli parlo nella fattispecie di "Afghanistan 2014", un programma che come Forum e Unimondo intendiamo lanciare a breve sul futuro assetto istituzionale di quel disgraziato paese dopo mezzo secolo di invasioni che l'hanno messo a ferro e fuoco. Proposta convincente, mi dice. Mi tocca lavorarci...

Un veloce scambio di opinioni su altre questioni e sullo stato della politica, ripromettendoci un'occasione specifica per parlarne con calma. Le nostre storie politiche sono molto diverse, ma su una cosa ci si è sempre capiti al volo nel corso di questi anni: l'idea che la politica richieda sperimentazione originale legata al territorio. E se il Trentino è stato laboratorio originale, lo si deve anche a questo. Questo comune sentire, oggi che la nostra esperienza di autogoverno è messa in discussione da più parti così pesantemente, non è cosa da poco.

Nel pomeriggio lavoro sulla relazione di sabato a Sanzeno. Sarà, quella di sabato prossimo, una giornata piuttosto intensa. La seconda giornata del convegno "Meno Male" in Val di Non, al mattino l'iniziativa al Colle di Miravalle per sostenere la proposta di Premio Nobel alle donne africane, nelle stesse ore la manifestazione dell'Anpi di Trento, Belluno, Feltre e Bolzano e l'adesione dell'Associazione Nazionale Alpini provinciale a Castello Tesino e Costabrunella, sul sentiero della memoria del battaglione "Gherlenda", infine nel tardo pomeriggio a Rovereto l'incontro con il regista tunisino Mourad ben Cheikh che presenta il suo film "Mai più paura", nell'ambito del festival "Oriente - Occidente" e del percorso "Cittadinanza euromediterranea". A tutto non si può star dietro, ma anche questo affollarsi di cose è un indicatore della grande vivacità di questa nostra terra. Le pagine degli appunti si infittiscono, il tema della "felicità della guerra" mi appassiona, quasi la scaletta per un lavoro da sviluppare nella prossima vita.
 

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